In base a quanto previsto nel nuovo Dpcm, la Lombardia a partire da domani farà ritorno in zona rossa. Insieme alla Sicilia e alla provincia autonoma di Bolzano, la regione guidata da Attilio Fontana rientra tra le aree ad alto rischio – l’Rt a 1,4 – una decisione che ha mandato su tutte le furie l’amministrazione di Centrodestra. Come vi abbiamo raccontato, la Regione ha annunciato ricorso.
«Ritengo fortemente penalizzante questo scenario», la posizione di Fontana, seguito a stretto giro di ruota dal nuovo assessore al Welfare, Letizia Moratti: «Chiedo la rivalutazione dei criteri di assegnazione delle zone: la Lombardia viene penalizzata pur avendo un’incidenza di contagi per abitante nettamente inferiore a altre regioni e alla media nazionale, sulla base di dati di 15 giorni fa, mentre nel frattempo la situazione è migliorata».
NUOVO DPCM, LOMBARDIA IN ZONA ROSSA: LA RABBIA DI GUIDESI
Il Centrodestra compatto si è scagliato contro la decisione del Governo, vissuta come una punizione nei confronti della Lombardia perché «è una Regione a guida leghista». Netta la posizione dell’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi ai microfoni de La Stampa: «La decisione del Governo di mettere la Lombardia in zona rossa è un attentato al sistema produttivo lombardo».
L’esponente leghista ha poi evidenziato: «Riteniamo che questa destinazione a zona rossa sia una ingiustizia dal punto di vista tecnico. Ed è altrettanto evidente che, dal momento che la zona rossa durerebbe 14 giorni, metterebbe a rischio tutto il sistema produttivo. Le chiusure delle attività, arrivati a questo punto, non sono più sostenibili. Questo astio di Roma nei confronti delle partite Iva non è più tollerabile».