Se c’è un esecutivo vero, Italia Viva c’è: netto Ivan Scalfarotto nel corso del suo discorso alla Camera
. L’ex sottosegretario è tornato sul suo passo indietro: «Dimettersi da un incarico di Governo è una delle decisioni più difficili, dolorose e complesse che possano capitare a una persona. Non si tratta di perdere le insegne del potere, si tratta di rinunciare all’onore più alto che possa spettare un cittadino».
Ivan Scalfarotto si è poi rivolto al premier Conte: «Proprio nei momenti di emergenza, la nostra coscienza ci richiede di essere all’altezza del giuramento che abbiamo fatto, di servire in modo esclusivo la nazione. Il sentimento della paura lo conosco e lo rispetto, capisco che quando una nave è nel pieno della burrasca, è lecito avere paura. Chi non può decidere sulla base della paura sono il comandante della nave e gli ufficiali della sala macchine. Non possono fare due cose: lasciarsi portare via dalla paura e approfittare della paura per consolidare il proprio comando della nave. Bisogna assicurarsi che quella nave tenga la rotta per uscire da quelle acque tempestose».
IVAN SCALFAROTTO, IL VIDEO DEL DISCORSO ALLA CAMERA
Nelle ore della crisi di Governo, Ivan Scalfarotto ha ribadito che l’esecutivo giallorosso non è stato all’altezza – «Ha avuto un’azione mediocre» – tornando sulle decisioni prese all’ultimo momento, basti pensare al dossier scuola. Per l’esponente di Italia Viva manca una visione strategica: «Come il conte zio manzoniano lei è sempre per troncare, sopire. Oggi ha fatto un altro elenco di cose da fare senza dire come e quando».
Ivan Scalfarotto è poi tornato sul no ideologico al Mes, legato «all’antieuropeismo che emerge nel M5s»: «Noi abbiamo chiesto un Governo migliore per il Paese, lo ha chiesto anche il Pd. Lei ha subito cominciato a lavorare per un Governo peggiore, perché sarà più povero aritmeticamente e politicamente. Mancherà quel motorino riformista che siamo stati noi».
Scalfarotto ha successivamente messo nel mirino il Movimento 5 Stelle, ricordando che i grillini sono andati a trovare i gilet gialli, il congresso di Russia Unita e Maduro, senza dimenticare l’accordo con la Cina. «Con un esecutivo migliore figurarsi se mettiamo il veto su di lei», ha evidenziato il renziano, lanciando poi una frecciatina sul dossier servizi segreti: «Vedo che finalmente si decide ad annunciare la cessione della delega sull’Intelligence, abbiamo dovuto dimetterci noi per sentirglielo dire, perché lei il 30 dicembre l’aveva escluso»
In diretta il mio intervento sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio. #italiavivahttps://t.co/xVQ9VvWOeu
— Ivan Scalfarotto ???? (@ivanscalfarotto) January 18, 2021