Oggi è il giorno del voto di fiducia a Conte alla Camera e il discorso del premier non poteva non citare Matteo Renzi. Il giurista ha usato parole forti per Italia Viva, non risparmiando critiche, ma non è tardata ad arrivare la replica del senatore di Rignano. «Maggioranza raccogliticcia e senza respiro», l’affondo dell’ex sindaco di Firenze in merito ai “costruttori” cercati dalle forze dell’esecutivo.
Nell’e-news di oggi, Matteo Renzi ha ribadito che Italia Viva non ha chiesto poltrone, bensì «di cambiare passo, di fare un salto di qualità, di non rinviare la soluzione dei problemi, di fare un patto di legislatura». E il politico toscano ha ribadito un altro dettaglio: giorno dopo giorno la verità inizia a venire fuori, ovvero che il Recovery Plan ancora non va.
MATTEO RENZI: “LINCIAGGIO MEDIATICO STUDIATO A TAVOLINO”
Matteo Renzi è poi tornato su un caso che ha fatto molto discutere, parliamo del post che invitava a “mandare a casa Matteo Renzi” comparso sulla pagina ufficiale di Conte: «Nei giorni scorsi sulla pagina ufficiale di Conte è comparso un gruppo antirenziano, la pagina non può avere uno di questi gruppi che incitano all’odio. Il punto è che Casalino ha parlato di hacker. O c’è un hacker o dicono balle e ci sono persone pagate da noi per creare queste pagine».
«Il linciaggio mediatico studiato a tavolino non ha risparmiato nessuno di noi e dei nostri cari», ha aggiunto Matteo Renzi, che ha poi lanciato una frecciatina: «Capiremo che il problema non è il mio carattere, ma il fallimento nella riapertura delle scuole, l’elevata mortalità del Covid, la crisi economica più grave d’Europa, il ritardo nella vaccinazione, un Recovery Plan non all’altezza del nostro Paese, le infrastrutture bloccate, la crisi dei piccoli che stanno chiudendo e non riapriranno».