Clemente Mastella, aspirante kingmaker del governo Conte ter, non usa mezzi termini a colloquio con Augusto Minzolini de “Il Giornale”: “Quei geni dei grillini e del Partito democratico, mentre sto tentando di mettere in piedi i responsabili, hanno votato una norma a Benevento per non farmi candidare a sindaco“. Uno schiaffo politico in piena regola quello assestato dai partiti locali all’ex leader dell’Udeur, tra i più attivi a spendersi per il premier Conte (“non lo conosco“, ha ribadito Mastella ospite in collegamento domenica di Lucia Annunziata su Rai Tre) scatenando ire e ironie delle opposizioni. Ma proprio Conte, spiega Minzolini, sembra abbia varato la tattica che ha fatto arrabbiare Mastella. Scrive infatti “Il Giornale”: “Ormai Giuseppe Conte ha fatto sua la filosofia dei cosiddetti responsabili, che ha il suo motto in una battuta famosa in tutti «i suk» del mondo: «Prima vedere moneta e poi dare cammello»“.
MASTELLA: “PD E M5S CONTRO DI ME A BENEVENTO”
Minzolini precisa dunque che l’esperto Clemente non sarebbe del tutto fuori dai giochi per la poltrona di sindaco di Benevento, anzi: “L’arma di pressione, a quanto pare, funziona in entrambi i sensi, è reciproca: se Mastella sarà di parola, potrà tornare a fare il sindaco di Benevento. È quello che avviene quando lo scontro si fa cruento e si mobilitano finanzieri, monsignori e generali per arruolare senatori“. D’altronde a casa Mastella non si fanno impressionare, tant’è che la moglie di Mastella, la senatrice Sandra Lonardo, un paio di giorni fa a Repubblica aveva anticipato: “Voterò la fiducia perché ritengo, in coscienza, che l’apertura della crisi sia un atto ingeneroso verso le sofferenze che la nostra gente vive:lo faccio perché è giusto farlo, quasi per istinto, lo faccio, mentre, senza stile ed in modo provocatorio, le sezioni locali del Pd e di 5 Stelle hanno fatto ieri una intesa per le prossime amministrative contro il Sindaco della città di Benevento“. Come andrà a finire?