Spaventano gli scienziati e gli addetti ai lavori le nuove varianti del covid, ed in particolare quella sudafricana e quella brasiliana, circolanti subito dopo l’inglese. “Il virus muta di continuo – spiega ai microfoni dell’Huffington Post, Antonella Viola, immunologa e Professoressa Ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova – ogni volta che si replica possono verificarsi errori che portano alla comparsa di mutazioni nell’RNA”.
Ma perchè il virus muta? Semplicemente perchè così facendo cerca di acquisire un vantaggio: “Il virus può puntare a replicarsi con maggiore velocità – sottolinea Antonella Viola – e quindi a diventare più contagioso, come accade nella variante inglese che può avere maggiore facilità di ingresso nelle nostre cellule. Esistono poi mutazioni che aiutano il virus a “nascondersi” meglio di fronte al sistema immunitario. Esse rappresentano un problema perché aprono la strada alla possibilità di reinfezione: in presenza di una variante non riconosciuta dagli anticorpi sviluppati, un soggetto può contrarre nuovamente il virus”.
ANTONELLA VIOLA: “VARIANTI COVID? SUL VACCINO NON ABBIAMO DATI CERTI”
L’immunologa Antonella Viola spiega che in questo momento circola la variante inglese che però non sembra costituire un grosso problema in merito alla risposta immunitaria: “Sia gli anticorpi delle persone che si sono ammalate che quelli prodotti dal vaccino sembrano in grado di riconoscerla”. Diverso invece il caso della sudafricana e della brasiliana, che “presentano invece una mutazione che altera l’interazione degli anticorpi col virus, ostacolando la sua neutralizzazione. Questo implica la possibilità di reinfezione e la probabile mancata efficacia degli anticorpi monoclonali”. Ovviamente non vi sono certezze che il vaccino riesca a coprire queste due versioni, così come non vi sono dati certi nel senso opposto: “Non è detto che, in caso di esposizione a questo tipo di variante, le persone immunizzate siano del tutto prive di uno scudo: nonostante gli anticorpi neutralizzanti funzionino di meno, il resto della risposta immunitaria rimane in piedi e garantisce protezione. Non bisogna seminare il panico tra le persone”. La Viola comunque aggiunge: “Ritengo poco probabile che di fronte alle varianti conosciute possa verificarsi totale mancata risposta da parte dei vaccini prodotti”. E sul fatto che la variante brasiliana sia già giunta in Italia: “Dare una risposta è difficile”.