Il senatore Alfonso Ciampolillo è riuscito a votare in extremis ieri sera e successivamente ha dichiarato a “Il Corriere della Sera” quanto segue: “Ho deciso per il bene dell’Italia. Col problema della mascherina è difficile farsi sentire in Aula. La presidente non aveva sentito la mia dichiarazione di voto, quindi mi ha chiesto di ripeterla. Quando ho detto sì alla fiducia è stata sospesa l’Aula. Hanno voluto verificare con la Var, il moviolone, che tutto fosse regolare. Tutto questo ha consentito anche il voto del collega Nencini”. Ciampolillo peraltro ha confessato di sognare un incarico nel Governo, magari come ministro dell’Agricoltura: “Se me lo proponessero mi farebbe piacere, come farebbe piacere a tanti: l’agricoltura mi potrebbe piacere tanto, mi sono impegnato parecchio della xylella nella mia fantastica Puglia, mi sono messo al fianco degli agricoltori e abbiamo visto che ci sono diverse soluzioni”. Una serata da inatteso protagonista potrebbe dunque consegnarli un ruolo istituzionale ai vertici della nazione? Staremo a vedere… (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ALFONSO CIAMPOLILLO, VOTO IN EXTREMIS GRAZIE AL VAR
Alfonso Ciampolillo, senatore ex Movimento 5 Stelle, si è regalato una serata da inatteso protagonista nella lunghissima votazione al Senato che ha votato la fiducia al Governo Conte. Maggioranza relativa e non assoluta, come prevedibile dopo l’astensione dei senatori renziani. Ma nella conta devi voti recuperati e di quelli persi dall’esecutivo, ha rischiato di mancare quello del senatore da un anno fuori dal movimento pentastellato, considerato sicuro ma arrivato a votare solo dopo che la presidente Alberta Casellati aveva chiuso le operazioni. Doppia chiamata per i senatori, ma Ciampolillo non si era presentato in nessuna delle due occasioni: Casellati ha rivolto un ultimo appello al quale Ciampolillo ha risposto trafelato, ma la presidente non si è avveduta della sua presenza è il senatore non ha potuto votare. C’è stato dunque bisogno del… VAR, come ironicamente evidenziato dal senatore Adriano Galliani col tipico gesto degli arbitri che richiamano la revisione al video. Proprio i video a circuito chiuso del Senato che riprendono la seduta hanno permesso al senatore Ciampolillo di votare, stabilendo come si fosse presentato alla chiamata alle 22.14, quando la presidente Casellati aveva chiamato la chiusura della votazione alle 22.15.
CIAMPOLILLO FU CANDIDATO SINDACO DI BARI
Ma chi è Alfonso Ciampolillo e qual è stata finora la sua carriera politica? L’attuale senatore è stato uno dei primi candidati Sindaco nelle grandi città del Movimento 5 Stelle, correndo nel 2009 per la poltrona da primo cittadino di Bari, ottenendo però dei consensi molto ristretti, per la precisione 749 voti, pari allo 0,4% dei consensi. Il suo ingresso in Parlamento risale al 2013, eletto senatore della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il Movimento 5 Stelle. E’ stato quindi nominato il 7 maggio dello stesso anno membro della VIII Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) e dal 5 giugno di quella per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Nelle elezioni politiche del 2018 il secondo mandato da senatore ma poco meno di un anno fa, il 31 gennaio 2020, arriva l’espulsione dal Movimento 5 Stelle al termine dell’istruttoria sui mancati rimborsi e la conseguente adesione al Gruppo Misto al Senato. Si è sempre detto favorevole alla legalizzazione della cannabis e si è definito vegano e animalista.