Il premier Giuseppe Conte ha affidato la tanto discussa delega ai servizi segreti a Pietro Benassi. Come vi abbiamo raccontato, il giurista ha deciso di puntare su un suo uomo di fiducia per questo delicato compito: il 62enne infatti è il suo consigliere diplomatico ed ha rivestito un ruolo particolarmente importante negli ultimi mesi.
Come messo in risalto dai colleghi di Sky Tg 24, Pietro Benassi ha affrontato insieme al presidente del Consiglio i dossier più rilevanti in quel di Bruxelles: pensiamo a quello sull’immigrazione, senza dimenticare la manovra con reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni (Quota 100). L’ultima sfida affrontata dal diplomatico è stato il Next Generation Ue. Uno dei primi compiti che lo attende è il caso della missione segreta in Italia di William Barr, General Attorney di Donald Trump, per il caso Russiagate. (Aggiornamento di MB)
DELEGA AI SERVIZI SEGRETI A PIETRO BENASSI
Pietro Benassi è il nuovo sottosegretario con delega ai Servizi segreti. Già consigliere diplomatico del presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha ricevuto l’importante nomina nella tarda serata di ieri, al termine del cdm convocato proprio dal premier. Quella di sottosegretario con delega ai Servizi segreti è stata una figura al centro degli attacchi di Matteo Renzi nelle scorse settimane, e ieri il governo ha rotto gli indugi, scegliendo appunto Pietro Benassi. Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di scoprire di più sul diplomatico a cui è stato affidato questo nuovo importante incarico.
Romano, 63 anni a giugno, ha svolto il ruolo di ambasciatore italiano in Germania fino al 2018, prima che Conte lo chiamasse a Palazzo Chigi come suo consigliere diplomatico. Pietro Benassi è un europeista e merkeliano, ed è proprio grazie al suo stretto rapporto con la Cancelliera uscente, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, che il premier Conte e Angela Merkel hanno potuto cementare un rapporto fondamentale per avvicinare le due nazioni nella trattativa riguardante il Recovery Fund. Lo stesso Benassi viene considerato anche cruciale nell’avvicinare il premier, e quindi l’Italia, all’attuale Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen.
PIETRO BENASSI CHI È: L’IMPEGNO A TUNISI DURANTE LA PRIMAVERA ARABA
Dal 2014 al 2018 è stato ambasciatore a Berlino, e prima ancora è stato capo gabinetto alla Farnesina. Dal 2009 al 2013 ha invece operato presso l’ambasciata di Tunisi, periodo “caldissimo” mentre imperversava la Primavera araba. Gli esordi nella diplomazia sono invece giunti nel dipartimento affari economici della Farnesina, quindi Cuba, Varsavia, e poi capo di gabinetto dei ministri degli Esteri guidati da Emma Bonino e Federica Mogherini. Con il governo Conte, invece, ha affrontato temi caldi come la questione immigrazione, la manovra economica del Conte 1 (quella di quota 100 e reddito di cittadinanza), e infine, il Recovery Plan. Ed ora l’avvio di nuove sfide, alla luce anche della recente crisi di governo apertasi con l’addio di Italia Viva: «Adesso Benassi può avere un ruolo pienamente politico – commenta a riguardo un diplomatico ai microfoni di Repubblica – a patto che Conte gli apra la strada della vera gestione dei servizi. Benassi ha la possibilità di permettere a Conte e al governo di utilizzare lo strumento intelligence senza che il peso della gestione del comparto e le rivalità fra funzionari debbano prevalere sulla visione politica».