Gino Paoli ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica durante la quale ha analizzato nel dettaglio la situazione che sta attualmente vivendo il mondo della musica. “Va male, malissimo. – ha esordito il cantante – Dobbiamo pensare alle piccole realtà, a chi suona nei piano bar e nei locali, le orchestre, i gruppi, sono tutte persone che lavorano per mangiare, e quindi in questo momento sono alla fame.” ha tenuto a ricordare.
E ancora: “Calcoliamo poi tutto l’indotto che ruota intorno agli artisti, non solo quelli più noti. Se si ferma uno, si fermano anche i tecnici, i fonici, è un problema enorme per la categoria. Ci considerano quelli del divertimento, ma non è giusto. Servono aiuti veri per i lavoratori della musica.” Paoli ammette poi di non essere intimorito dal covid: “Il Covid non mi spaventa perché sto a casa. – d’altronde – Mia moglie mi dice di uscire, ma per incontrare in giro degli imbecilli preferisco starmene qui.”
Gino Paoli tuona: “La nazione è fatta da una maggioranza di stupidi”
La critica di Gino Paoli va avanti. Il cantante nel corso dell’intervista ha infatti dichiarati che “La nazione è fatta da una maggioranza di stupidi, persone incapaci di pensare con la propria testa che si fanno condizionare dai mezzi di informazione.” Cambio di registro: argomento Sanremo. Gino Paolo tornerebbe in gara? Il cantante ha risposto: “Ci sono già tornato tre anni fa con il pianista Danilo Rea. Al festival di Baglioni. Per me un palco è un palco e il pubblico è il pubblico. Che sia Sanremo o Canicattì in un teatro-tenda è uguale. L’importante è la relazione con chi ascolta, per trasmettere emozioni”.