Sono le ore della crisi di governo e dal ministro Paola De Micheli arriva un monito. Intervenuta a Oggi è un altro giorno, la titolare dei Trasporti ha spiegato: «La crisi di governo è stata aperta da una persona sola, Matteo Renzi, per motivi che ancora non si capiscono bene. In questa fase arriva, per obbligo di legge, la relazione di Bonafede e credo che questa relazione vada affrontata tenendo conto del dibattito che c’è stato tra forze di maggioranza e in Parlamento sulla riforma del processo penale e del processo civile. Sarebbe sbagliato usare la giustizia come una clava per determinare fatti politici che devono stare dentro a un processo di confronto ampio che il Pd ha chiesto con grande forza».
L’appello, ha aggiunto Paola De Micheli, è chiaro: «Il Pd ha indicato la strada con grande trasparenza: l’appello lo ha fatto anche il premier per un patto di legislatura che consenta una maggioranza ampia e coesa. Il punto non sono i responsabili – sono in corso interlocuzioni – ma è un altro: questo patto di legislatura interessa ai singoli e alle forze politiche?». Una battuta sull’incontro atteso tra il premier e Sergio Mattarella: «Credo che aggiornerà il presidente della Repubblica, come il premier ha sempre fatto nei momenti più importanti dell’attività di governo».
PAOLA DE MICHELI: “CONTE É UN PUNTO DI EQUILIBRIO”
«La crisi è stata aperta con una serie di ultimatum e di giochetti che sono risultati distruttivi in una fase nella quale la maggioranza stava cercando di lavorare su una maggiore coesione sul patto di legislatura. E’ evidente la difficoltà a ricucire una frattura di questo tipo. Le maggioranze devono trovare sintesi sempre più utili e noi del Pd lo abbiamo sempre fatto. Tutto questo atteggiamento si è perso per ragioni sconosciute», ha evidenziato Paola De Micheli: «La questione è se ci sono forze politiche o singoli che vogliono dare un contributo al patto di legislatura. Alla Camera e al Senato ci sono stati singoli senatori che hanno deciso e scelto di sostenere il patto di legislatura e risolvere i problemi».
E il premier non si tocca, ha rimarcato il ministro Paola De Micheli: «Conte è un punto di equilibrio, ha rappresentato per questa maggioranza un riferimento importante. Quando Renzi decide di aprire una crisi al buio, corre il rischio che non ci siano più elementi per le forze politiche di tenere le redini della situazione: il rischio è che ci sia lo scivolamento verso le elezioni. Noi non le abbiamo chieste e non le temiamo, ma il punto vero è che quando aumenta il livello della confusione è che il rischio di andare al voto diventa molto forte perché si perde il controllo della situazione e una necessaria armonia che ci deve essere tra le forze di maggioranza».