Carlo Nordio senza mezzi termini nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de Il Giornale. L’ex magistrato ha esordito affrontando un tema spinoso come il Consiglio superiore della magistratura e dalle intercettazioni sul telefonino di Luca Palamara: dopo aver evidenziato di non essere sorpreso del “network” esteso, ha sottolineato che Palamara «è diventato il perfetto capro espiatorio. Via lui perché tutto rimanga come prima».
«È strano che si siano intercettati politici, come Lotti e Ferri, tutelati dalla legge e invece non si sia saputo nulla di altri interlocutori dell’ex presidente dell’Anm», ha aggiunto Carlo Nordio, ironizzando sul presunto funzionamento a intermittenza del trojan inserito nel suo cellulare. L’ex magistrato, inoltre, ha rimarcato di voler conoscere tutti i nomi dei magistrati che parlavano con Palamara, fatto fuori «senza dargli la possibilità di ascoltare i testi che avrebbero probabilmente illuminato quelle relazioni opache».
CARLO NORDIO: “PRESCRIZIONE, RIFORMA VERGOGNOSA”
Carlo Nordio ha dunque invocato una riforma articolata e seria del Csm, che necessita del coraggio mancato fino adesso: è necessario introdurre il sorteggio per l’elezione dei membri di Palazzo dei Marescialli, il giudizio dell’ex magistrato, «altrimenti non si riesce a spezzare il potere perverso delle correnti e la loro capacità di orientare le scelte degli elettori».
Carlo Nordio ha poi acceso i riflettori sulle problematiche del settore civile e di quello penale, definendo «vergognosa» la riforma della prescrizione: «Il governo ha dilatato i tempi della prescrizione. Una vergogna, ancora di più perché l’esecutivo aveva assicurato una rilettura in parallelo del processo penale, ma dopo più di un anno non è cambiato nulla. E un imputato può rimanere invischiato nel limbo dell’appello o della cassazione anche per tutta la vita. Si comprimono i diritti, senza recuperare efficienza». La ricetta dell’esperto è quella di “imparare” dalla Germania per il processo civile, mentre per il penale si potrebbe ripescare il vecchio modello del codice inquisitorio.