A parole, M5s, Pd e LeU appoggiano su tutta la linea Giuseppe Conte per un terzo Governo in tre anni a Palazzo Chigi: ma nelle trattative e trame, la crisi di Governo appare ben più complessa e i numeri sperati al Senato continuano a “stentare” anche dopo il primo giorno di Consultazioni al Quirinale. Per questo motivo, il toto-nomi su Premier e opzioni di Governo è più fibrillante che mai dalle parti del Parlamento: sul fronte “tecnico”, prendono quota i nomi di Luciana Lamorgese e Fabio Panetta (board BCE), mentre ‘scende’ l’opzione Cottarelli per sua stessa ammissione.
Il toto-nomi si fa ancora più intrigante sull’ipotesi di un Governo politico alternativo al Conte-ter sempre più in difficoltà: il nome di Luigi Di Maio è stato avanzato addirittura dalla renzianissima Teresa Bellanova, più per “screditare” l’ipotesi Conte che non per un reale sostegno all’ex leader M5s. Sono invece più possibili i nomi pentastellati di Roberto Fico e Stefano Patuanelli: lato Dem, il toto-Premier vede avanzare i nomi di Roberto Gualtieri, Andrea Orlando o addirittura il ritorno di Paolo Gentiloni dalla Commissione Europea. Qualcosa di più si dovrà sapere venerdì sera quando Mattarella comunicherà l’esito del primo giro di Consultazioni con la possibile convocazione del Premier incaricato in grado di formare una nuova maggioranza.
CRISI GOVERNO: ORA COSA SUCCEDE
Con le dimissioni da Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha aperto ufficialmente la crisi di Governo ‘al buio’ ovvero senza escludere al momento alcuna ipotesi, compreso il ritorno alle urne anticipate in Primavera. M5s, Pd e LeU puntano dritto al sostegno ulteriore per il Premier dimissionario e così ribadiranno domani nelle Consultazioni al Quirinale con il Presidente Mattarella.
Di contro, il Centrodestra esclude il Conte-ter ma chiede o un nuovo Governo in tempi rapidi oppure il ritorno alle Elezioni come via principale: nel mezzo vi sono tutti gli altri partiti che espliciteranno ipotesi e scenari al Colle, con risposta del Capo dello Stato non oltre giovedì sera. Le opzioni sul nuovo Governo al momento in gioco sono sostanzialmente 6, eccole in ‘pillole’:
LE OPZIONI IN CAMPO
– Conte-ter: stesso cordone di maggioranza attuale, senza Italia Viva ma con “quarta gamba” offerta dal gruppo di “responsabili”. Al momento 13-14 senatori avrebbero risposto all’appello di Conte ma serve un gruppo strutturato e le tempistiche sono molto strette.
– Conte-ter, con rientro di Renzi: si ricuce con Italia Viva, restano alcuni responsabili (per tenersi un “cordone di sicurezza”) ma si compie un maxi rimpasto, con addii eccellenti in casa M5s visto il forte peso “negoziale” che avrebbe in questa opzione il leader di Iv.
– nuovo Governo Centrosinistra: Pd-LeU-M5s-Renzi, con nuovo Premier che ‘pensioni’ Conte. Le ipotesi: Dario Franceschini (Pd), Stefano Patuanelli o Luigi Di Maio (M5s).
– Governo ‘Ursula’: esecutivo europeista che a Bruxelles sostiene la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, ovvero Pd-M5s-LeU-Forza Italia-Più Europa-Italia Viva. In questo caso possibile Premier Mario Draghi o comunque una figura di ampia stima internazionale
– Governo tecnico o di ‘unità nazionale’: Premier Mario Draghi, Carlo Cottarelli o Marta Cartabia, appoggio istituzionale dei principali partiti (contraria solo Giorgia Meloni con FdI) su un piano limitato di riforme e sulla partenza del Recovery Fund
– Elezioni anticipate in Primavera, massimo in giugno (prima del semestre bianco per l’Elezione del Quirinale nel gennaio 2023).
TOTOMINISTRI E PREMIER
All’interno di tutte queste opzioni i retroscena in queste ore impazzano tanto sul totopremier quanto sul totoministri ed eventuali “rimpasti” (nel caso del Conte-Ter). Qualora in maniera clamorosa vi fosse un rientro in maggioranza di Italia Viva, l’accordo possibile con Palazzo Chigi potrebbe essere il mantenere Conte ma “sacrificare” qualche pezzo da novanta della maggioranza giallorossa oggi dimissionaria: si fanno i nomi di Bonafede, Spadafora, Azzolina e De Micheli come Ministri in via d’uscita, mentre Andrea Orlando (Pd) alla Giustizia e altre figure tra Dem, renziani e ‘centristi’ potrebbero invece rientrare nella lista dei nomi che Conte potrebbe portare al Quirinale nei prossimi giorni. I medesimi nomi (Guerini, Orlando, Rosato, Boschi) potrebbero rientrare in corsa anche con un Governo di maggioranza Csx ma senza più Conte premier: in questo caso molto dipenderà dalla figura che siederà a Palazzo Chigi per capire quale possa essere la maggioranza nella nuova pattuglia al Governo.