MARTA CARTABIA, IPOTESI PREMIER GOVERNO TECNICO
Dopo l’apertura della crisi di Governo stamane con le dimissioni del Premier Conte, gli scenari sul prossimo esecutivo sono di nuovo tutti sul tavolo del Presidente della Repubblica che domani inizierà le Consultazioni “lampo” al Quirinale: Conte-ter, Governo con maggioranza ‘europeista’ (a guida Draghi), voto anticipato o Governo tecnico, di “unità nazionale”. Le ipotesi sono diverse, ma qualora i gruppi politici in rassegna al Colle non dovessero garantire i numeri sufficienti per la costituzione di un Governo Conte-ter, ecco che tornerebbe di stretta attualità l’ipotesi di un esecutivo tecnico che traghetti il Paese verso le prossime urne, presumibilmente nel marzo 2022 (dopo l’elezione del nuovo Capo dello Stato) portando a termine 4-5 riforme strutturali e l’avvio del Recovery Plan.
In alternativa, se si arrivasse ad Elezioni anticipate già in giugno 2021 servirebbe comunque un esecutivo istituzionali che sbrighi gli affari correnti. Per entrambe queste opzioni torna di “moda” in Parlamento il nome di Marta Cartabia: ex Presidente della Corte Costituzionale, esimia giurista e tra le principali “voci” maggiormente ascoltate negli ultimi anni dal Presidente Mattarella. Con la Cartabia a Palazzo Chigi si avrebbe per la prima volta un Premier donna, oltre che una figura istituzionale di alto profilo che possa garantire l’unità necessaria per incardinare 5-6 punti dirimenti l’azione di Governo richiesti dall’Europa e dal Colle in vista del Next Generation EU.
COTTARELLI, VISCO E… TUTTI GLI ALTRI NOMI
Le alternative e i “toto-nomi” di certo non mancano anche per il Governo tecnico: oltre a Marta Cartabia, nei nomi fatti negli ultimi retroscena emergono le figure di Carlo Cottarelli (economista, ex commissario spending review) e Ignazio Visco, Governatore Bankitalia. Per il primo sarebbe un “ritorno” dopo l’incarico esplorativo ricevuto da Mattarella dopo le Elezioni Politiche del 4 marzo 2018, prima che Lega e M5s firmassero il Contratto di Governo nel Conte-1: nel caso di Visco invece si tratta di un “nome nuovo”, anche se di difficile raggiungimento dato l’alto incarico che svolge ormai da anni alla guida della Banca d’Italia. Assai meno probabili i nomi di Giuliano Amato (pure lui membro della Consulta) e dell’ex Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri o dell’ex Ministro della Giustizia Paola Severino. Se invece si scegliesse l’ipotesi Draghi il Governo, pur “tecnico”, assumerebbe un valore politico assai diverso in quanto potrebbe svolgere un ruolo di più lungo periodo (fino a fine Legislatura nel 2023) per impostare e avviare al meglio il Recovery Plan.