Anche per Emmanuel Macron il modello del capitalismo non è più efficace dopo la crisi economica innescata dall’emergenza Covid. Diversi analisti economici hanno evidenziato il fatto che la crisi sanitaria abbia aperto nuovi scenari, anche dal punto di vista economico, ma è senza dubbio significativo il fatto che ad affrontare la questione sia un presidente come appunto quello francese, peraltro durante i lavori virtuali del World Economic Forum di Davos. Secondo Macron il capitalismo e l’economia di mercato «non possono più funzionare» perché «l’accelerazione» della finanza e della digitalizzazione hanno “spezzato” quel «compromesso» che legava il capitalismo «alla società democratica, alla libertà individuale e all’espansione della classe media». D’altra parte, il capo dell’Eliseo ha sottolineato che capitalismo ed economia di mercato «non si possono certo liquidare in fretta», visto che hanno «tirato fuori dalla povertà molti milioni di persone e offerto accesso a beni e servizi in un modo che non ha precedenti».
Emmanuel Macron ha evidenziato i limiti del capitalismo e dell’economia di mercato, che «hanno espulso dal ciclo produttivo altre centinaia di milioni di cittadini che hanno dovuto subire choc economici legati alle delocalizzazioni, hanno perso il lavoro» e per questo sentono di aver perso la loro utilità. Inoltre, il presidente della Francia ritiene negativa «la disconnessione tra la finanziarizzazione e la catena del valore quando concentra troppi fondi in attività poco rischiose». Macron inserisce nel dibattito di Davos anche i social network, che «hanno globalizzato l’immaginazione, facendo sì che le persone si confrontassero l’una con l’altra su scale mai viste prima». Ma in questo modo sono stati creati due «re» del sistema, cioè produttori e consumatori, ciò «a spese dei lavoratori». Questo tra l’altro «ha creato esternalità negativa per l’ambiente e ha alimentato la crisi della democrazia».
MACRON “CAPITALISMO? ORA ECONOMIA CONTRO DISEGUAGLIANZE”
Ma Emmanuel Macron ha immaginato anche come debba essere l’economia post Covid. «Usciremo dalla crisi in modo più forte e rapido se l’economia terrà conto della lotta alle diseguaglianze». Per il presidente francese bisogna rimettere «al centro» dell’economia le diseguaglianze sociali, geografiche e climatiche, perché il capitalismo vecchio stile non funziona più. «Abbiamo bisogno di un multilaterismo efficace». Del resto, la pandemia ha dato diverse lezioni. «La prima cosa che ci ha insegnato è che non possiamo pensare all’economia senza le persone. Abbiamo dovuto fermare ogni attività economica per proteggere delle vite. Ci siamo ricordati che la vita ha la precedenza sul commercio e sui numeri». La seconda è che siamo vulnerabili: «Questo vuol dire che non possiamo organizzare la nostra economia senza integrarla perché ciò che accade attorno a noi ha un impatto sulla nostra vita quotidiana e può rompere le catene, cambiare le nostre vite». Quindi, l’economia «è tornata ad essere una scienza morale e nulla è al di sopra del valore umano». L’economia del domani deve pensare all’innovazione, alla nostra vulnerabilità e al tempo stesso all’umanità secondo Emmanuel Macron. «Dovrà costruire la nostra competitività in un modo che sia compatibile con i problemi climatici e che addirittura aiuti a risolverli: riduzione del CO2, adattamento delle nostre società, agenda della biodiversità, ecc». Ma per il presidente della Francia è importante anche che incorpori elementi di resistenza nei metodi di protezione degli individui e delle organizzazioni.