E’ stata archiviata la posizione dei due manager di Trenord in merito al disastro ferroviario avvenuto tre anni fa a Pioltello, e in cui morirono tre pendolari e altre cento persone rimasero ferite. Come riferisce l’edizione online di Repubblica, il gip Sofia Fioretta ha deciso di archiviare la posizione giudiziaria di Cinzia Farisè e Alberto Minoia, all’epoca dei fatti, rispettivamente amministratore delegato e direttore operativo di Trenord, nonché di Amedeo Gargiulo e Giovanni Caruso, dirigenti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
Un’archiviazione, quella nei confronti dei due dirigenti di Trenord che è stata commentata con soddisfazione dalla stessa azienda ferroviaria della Lombardia: “Trenord accoglie con soddisfazione – si legge in una nota stampa ufficiale – la decisione del Giudice delle Indagini Preliminari di archiviare la posizione dei manager indagati per l’incidente ferroviario di Pioltello. L’esito delle indagini conferma la totale affidabilità del treno coinvolto e la conformità del convoglio alle norme di sicurezza, oltre che il corretto operato dell’azienda, la cui posizione è già stata archiviata con decreto del 23 luglio 2020, e dei suoi responsabili che hanno immediatamente offerto la massima collaborazione all’Autorità giudiziaria, per le verifiche tecniche e documentali”.
DISASTRO PIOLTELLO, ARCHIAVIATA POSIZIONE MANAGER TRENORD: ATTESA PER EVENTUALI RINVII A GIUDIZIO
Trenord conclude la propria nota con un pensiero alle vittime e ai loro famigliari: “Il nostro pensiero va ancora una volta alle persone che si trovavano sul treno 10452 del 25 gennaio 2018, alle vittime, ai loro familiari e ai feriti. A tutti loro – si legge ancora – Trenord ha garantito da subito i risarcimenti dovuti”. Sono passati poco più di tre anni dal 25 gennaio del 2018, e in questi 1000 e passa i giorni i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti hanno indagato a 360 gradi, concludendo poi che il disastro ferroviario fosse stato causato da un mal funzionamento dei binari del treno. Al momento risultano essere indagati per i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, due manager di Rfi, compreso l’ex ad Maurizio Gentile, e altre sette persone fra fra dipendenti e tecnici dell’azienda ferroviaria: su di loro si pronuncerà a febbraio il gup, decidendo sul rinvio a giudizio richiesto dalla procura.