Da oggi 1 febbraio la “cartina” dell’Italia viene così colorata dalle ultime ordinanze del Ministero della Salute: 16 in zona gialla (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto), 5 in zona arancione (Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria), nessuna in zona rossa.
A questo indirizzo è sempre possibile ritrovare tutte le FAQ aggiornate per le diverse zone d’Italia, tenendo sempre conto che la regola massima sul coprifuoco e gli spostamenti resta anche nella meno “limitante” zona gialla: dalle 22 alle 5 si può circolare solo con autocertificazione e motivi comprovati, così come fino al 15 febbraio resta vietato ogni spostamento tra le Regioni, ad esclusione dei consueti “motivi” e del viaggio verso/da le seconde case. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha però avvertito la popolazione: «Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane». (agg. di Niccolò Magnani)
REGOLE LOMBARDIA E ALTRE 15 REGIONI
La Lombardia, al pari di altre 15 Regioni italiane
, torna in zona gialla da domani lunedì 1 febbraio: cambia nuovamente dal punto di vista cromatico la mappa del nostro Paese, con sole cinque Regioni che restano arancioni e il tanto temuto colore rosso che per adesso scompare: e in quella governata da Attilio Fontana c’è soddisfazione tanto che nella giornata di ieri il diretto interessato ha parlato di “riduzione delle restrizioni meritata” e della decisione annunciatagli telefonicamente da parte del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma cosa si può fare in zona gialla? E quali sono le restrizioni che rimarranno comunque in vigore a livello nazionale anche per le prossime settimane? Andiamo con ordine.
“A tutti chiedo di continuare comunque a mantenere sempre alta l’attenzione continuando ad adottare comportamenti virtuosi” ha aggiunto a tal proposito lo stesso Governatore, ricordando proprio il fatto che il passaggio alla zona gialla non equivale a un ‘liberi tutti’. Infatti, resta comunque in vigore il coprifuoco dalle ore 22 della sera alle 5 della mattina, a eccezione dei noti motivi di lavoro, salute e necessità; per quanto riguarda invece gli spostamenti tra regioni in zona gialla, resta vietato questo tipo di viaggi a meno che non sussistano appunto i motivi succitati e avendo sempre con sé l’autocertificazione con cui si ha oramai una certa familiarità.
DOMANI IN ZONA GIALLA: COSA SI PUÒ FARE
Per quanto riguarda le cose che si possono fare in zona gialla, la principale novità per i cittadini della Lombardia è che ci sarà maggiore libertà per quanto concerne gli spostamenti durante il giorno con un allentamento delle precedenti restrizioni, sia all’interno del proprio Comune sia di tutto il territorio regionale; l’autocertificazione andrà mostrata comunque dopo le 22 e fino alle 5. Sul versante bar e ristoranti, questi potranno finalmente riaprire alzando la saracinesca ma non oltre ore 18 tutti i giorni: stop quindi dunque al solo servizio d’asporto, dal momento che si potrà fare colazione, brunch e pranzo seduti ai tavolini, ma anche consumare bevande e cibi nel pomeriggio ma solo fino alle ore 18 quando si attiva il servizio d’asporto; per il resto valgono le solite regole di distanziamento sociale, obbligo di mascherina e uso di gel igienizzanti.
Sul fronte degli altri negozi ed esercizi commerciali, in zona gialla si potrà accedere a questi fino alle ore 21 mentre restano invece chiusi centri commerciali nei giorni prefestivi e festivi: al loro interno, tuttavia, ad essere aperte solo farmacie, parafarmacie, edicole e ovviamente i supermercati. Musei e mostre riaprono dal lunedì al venerdì, ma con ingressi contingentati. Infine sul fronte degli spostamenti per andare a trovare amici e famigliari nell’ambito della stessa regione, ci si può muovere verso una sola abitazione privata e una sola volta al dì, nel limite di massimo “due persone ulteriori rispetto a quelle ivi conviventi”, oltre ai minori di 14 anni su cui si eserciti la patria potestà e anche alle persone disabili o comunque non autosufficienti che convivono assieme.