«Oggi continuano a esserci donne che subiscono violenza. Violenza psicologica, violenza verbale, violenza fisica, violenza sessuale. E’ impressionante il numero di donne colpite, offese, violate», sono parole durissime e accorate quelle di Papa Francesco nel video spot lanciato per le intenzioni di preghiera del mese di febbraio, diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Bergoglio definisce – e non è la prima volta – «vigliaccheria e un degrado per tutta l’umanità.
Per gli uomini e per tutta l’umanità» e per questo lancia un’appello alle istituzioni politiche a livello internazionali: «Le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio sono un grido di richiesta di aiuto che non possiamo ignorare». Il Santo Padre conclude che non è più possibile “guardare dall’altra parte” e per questo «Preghiamo per le donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e perché le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate da tutti».
IL MESSAGGIO DELLA CHIESA CHE VA OLTRE IL PD
Un messaggio duro, schietto e diretto quello lanciato da Papa Francesco per interpellare tutti – non solo la politica – attorno a un tema ormai entrato di prepotenza nell’opinione pubblica dopo troppi anni lasciato in “secondo piano”. Da qui, la volontà di sottolineare l’importanza dello spot del Papa che arriva fino ai banchi della politica, con il segretario del Pd Nicola Zingaretti che condivide via social il video del Santo Padre accompagnandolo con un «Da ascoltare, un bellissimo messaggio». Il post di Zingaretti ha il merito di diffondere un video già comunque virale in queste ore, ma racchiude indirettamente un “problema” di comunicazione: il messaggio di Papa Bergoglio non è il primo intervento del genere fatto dalla Chiesa sul tema della violenza contro le donne.
Non solo perché già Francesco dall’inizio del suo Pontificato ha ribadito più volte lo stesso concetto, ma è perché è la Chiesa stessa fin dalla sua “nascita” con Gesù ad aver predicato e testimoniato il valore della pace e del rispetto di qualsiasi persona in quanto figlio di Dio. Non è dunque di “proprietà” del Papato di Francesco, come di quello di nessun altro Pontefice, il messaggio “contro le violenze di genere”: è Gesù stesso che con l’esempio della Sua persona divina da oltre 2mila anni “promuove” il rispetto e il valore di ogni singolo individuo. Lieti nel vedere come gli eredi del Partito Comunista facciano finalmente i conti con i messaggi della Chiesa, viene da chiedersi perché questo avvenga “a targhe alterne” e solo su alcuni principi, mentre su altri si torna agli antipodi lamentando l’ingerenza del Vaticano…