Serve un “boost” alla campagna vaccinale italiana se si vuole raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’anno. Parola di Walter Ricciardi professore nonché consigliere del ministro della salute, Roberto Speranza. “Obiettivo principale del piano – le sue parole in occasione di un’intervista concessa ai microfoni di SkyTg24 – è quello di vaccinare quanto prima possibile il numero maggiore di italiani, ma ovviamente, data la scarsità di vaccini, partendo o da quelli più importanti, perché proteggendo sé stessi proteggono gli altri, come gli operatori sanitari, o perché sono vulnerabili, cioè gli ultra ottantenni”.
Dalla primavera scatterà la vaccinazione di massa: “Da marzo o aprile in poi scatterà una seconda fase che non è neanche lontanamente paragonabile a quella attuale che è relativamente facile, perché vaccinare 250mila italiani al giorno, sette giorni alla settimana, 24 ore al giorno, questo si tratterà di fare, è un’altra cosa”, di conseguenza, secondo Ricciardi, servirà “un coordinamento nazionale, perché altrimenti le persone non sanno dove andare a vaccinarsi”.
RICCIARDI: “LA SCIENZA SA QUAL E’ IL MIGLIOR VACCINO PER UNA PERSONA”
Il consulente del ministro della Salute sottolinea quindi alcune “problematiche” insorte negli ultimi giorni: “Per esempio gli ottantenni – dice Ricciardi – stiamo vedendo che alcune Regioni hanno attivato dei sistemi informativi, altre non lo stanno facendo. Gli anziani non sanno dove andare: ci vuole una struttura che dia chiaramente risposte, chiare e semplici, su tutto il Paese, a tutti i cittadini di tutte le fasce d’età”. E alla domanda se si potrà scegliere o meno il vaccino (al momento sono stati approvati Pfizer, Moderna e AstraZeneca, quest’ultimo per la fascia 18-55, e a breve è plausibile che anche Sputnik ottenga l’ok dell’Ema): “La scienza sa qual è il vaccino migliore per quella fascia di popolazione – spiega chiaramente Ricciardi – lo facciamo già per l’influenza. Il vaccino anti influenzale di un certo tipo viene dato ai giovani, quello invece di un altro tipo viene dato agli anziani. Questo tipo di scelte non le possono fare i cittadini perché non hanno gli strumenti per distinguere tra vaccino adiuvato, vaccino genetico o vaccino adenovirale. Per cui è opportuno che anche in questo caso ci sia una linea guida nazionale, che venga ben spiegata ai cittadini”.