Beppe Grillo nella delegazione del MoVimento 5 Stelle che domani mattina incontrerà il premier incaricato Mario Draghi per le consultazioni. Lo riporta il Corriere della Sera, citando fonti parlamentari. A Roma è arrivato anche Davide Casaleggio, motivo per il quale non si esclude un incontro con il garante M5s. «Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma», ha dichiarato il presidente dell’associazione Rousseau. A tal proposito ha anticipato il voto sulla piattaforma: «Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau».
Non ci sono invece conferme né smentite sugli incontri con i vertici dei Cinquestelle o con l’ex deputato Alessandro Di Battista, che recentemente ha fatto sentire la sua voce critica in merito al sostegno al governo che Mario Draghi sta tentando di comporre dopo aver accettato con riserva l’incarico dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.
M5S, GRILLO PORTA LA PATRIMONIALE DA DRAGHI
E non ci sono conferme neppure in merito alla composizione della delegazione M5s per l’incontro di domani con Mario Draghi. Al netto della presenza del fondatore del MoVimento 5 Stelle, non è ancora ufficiale la composizione formale, secondo quanto fatto trapelare da fonti della Camera. Una cosa è sicura: si avvicina la resa dei conti in merito all’appoggio al premier incaricato. Il M5s è diviso per ora tra le aperture di Luigi Di Maio e il no convinto dell’ala vicina ad Alessandro Di Battista. Oggi comunque Beppe Grillo dovrebbe incontrare il premier dimissionario Giuseppe Conte, secondo quanto riportato da Sky Tg24, che parla anche di un possibile incontro con i vertici M5s in vista della partecipazione di domani alle consultazioni. Il fondatore del M5s torna di nuovo in campo, a dettare la linea. All’incontro, spiega il Corriere della Sera, porterà i temi cari al MoVimento: dalla patrimoniale ai super ricchi fino all’acqua pubblica. Pare sia determinato ad appoggiare un governo politico con Draghi, ma anche a dare il suo placet per il voto su Rousseau, un passaggio obbligato per tenere insieme il gruppo parlamentare che appare diviso.