Paolo Conticini ospite della nuova puntata di “Da noi a ruota libera“, il programma della domenica condotto da Francesca Fialdini su Rai1. L’attore, reduce dall’esperienza di Ballando con le Stelle, è pronto a raccontarsi a cuore aperto: dalla vita professionale a quella privata rivelando aspetti inediti di sé, della sua vita e si metterà alla prova giocando insieme alla conduttrice.
A distanza di pochi mesi dalla fine dello show del sabato sera di Milly Carlucci, Conticini intervistato dal settimanale Oggi ha fatto un bilancio sulla sua esperienza televisiva che l’ha visto calarsi nei panni di ballerino: “Ballando è riuscito a scavare con delicatezza dentro di me. Stupendomi. La semifinale è stata faticosa: abbiamo dovuto costruire una coreografia su un passaggio intimo della vita ed io ho scelto la perdita di mio nonno”. Durante le varie gare di ballo l’attore è stato accompagnato dalla maestra Veera Kinnunen su cui ha detto: “è bravissima, seria, paziente, ha uno spiccato senso dell’umorismo e una sensibilità fuori dal comune. Oltre a essere affascinante. Tra noi c’è stima e rispetto”.
Paolo Conticini: “cresciuto con una base di insicurezza e una marea di dubbi”
Ma non finisce qui, Paolo Conticini ha anche rivelato di non essersi mai sentito un sex symbol. Eppure durante le puntate di Ballando con le Stelle è stato uno dei concorrenti più amati e commentati sui social, ma anche dai giudici di Ballando. Nonostante ciò, l’attore ha confessato: “io non mi sono mai sentito bello. Da bambino portavo gli occhiali per correggere un lieve strabismo… Sono cresciuto con una base di insicurezza e una marea di dubbi. Sono molto critico con me stesso”. Dopo Ballando per l’attore ci sono in ballo tantissimi progetti e proposte come ha raccontato dalle pagine di SuperGuida Tv, ma causa lockdown e Covid molte sono state posticipate.
“Si sono accumulate e ora bisogna vedere se si potrà fare qualcosa. E’ il governo che deve dare il via. Spero che questo periodo orribile passi perché ci sono adesso tante persone che hanno voglia di lavorare ma che non possono farlo” – ha dichiarato l’attore, che ha aggiunto – “é importante che il governo si impegni a prendere in considerazione quelle categorie che in questo periodo sono state penalizzate e che nonostante si siano poi messe in regola sono state costrette a chiudere. Non capisco perché i trasporti pubblici rimangono aperti mentre i teatri e i cinema che sono luoghi in cui c’è massimo controllo devono stare chiusi”.