In questi mesi è stato ignorato l’impatto che ha avuto la pandemia Covid sulla salute delle mamme, in particolare quella mentale. Ma le implicazioni a livello psicologico sono state esaminate in diversi studi, che dimostrano quanto siano aumentati disturbi come ansia e insonnia. La gestione della famiglia si è rivelata ancor più complessa ai tempi del Covid, al punto tale che il New York Times ha lanciato un progetto, “Primal Scream”, che comprende una linea telefonica per urlare la propria rabbia. Così si studia il fenomeno e al tempo stesso aiutare queste madri in difficoltà. C’è chi ha dovuto lasciare il lavoro, chi lo ha perso, mamme che hanno dovuto barcamenarsi nella nuova quotidianità della pandemia senza avere modo di sfogarsi.
A dicembre allora è stata aperta una linea telefonica per consentire loro di chiamare e lasciare qualsiasi tipo di messaggio, anche solo per urlare, qualsiasi cosa le aiutasse a sfogarsi. Ne è uscito un progetto multimediale speciale che scatta una fotografia sulla condizione di queste donne. Centinaia di mamme hanno chiamato, anzi urlato.
MAMME STRESSATE? LINEA TELEFONICA PER URLARE
Ci sono mamme che sentono di non essere all’altezza del loro ruolo («Questa pandemia mi ha fatto realizzare che forse non sono tagliata per essere una mamma») e altre che sentono di essere al limite («Finirò per impazzire se qualcosa non succede presto»). Sfoghi, urla e imprecazioni come valvola di sfogo, ma non solo. È stata coinvolta la fotografa Brenda Ann Kenneally, che ha trascorso due giorni con tre famiglie per mostrare il duro lavoro di queste mamme. Uno degli aspetti curiosi di questa iniziativa del New York Times è che non ha un arco narrativo preciso, perché siamo ancora dentro questo fenomeno.
Anche per questo il giornale statunitense ha deciso di coinvolgere esperti, così da fornire anche un aiuto a queste mamme “disperate”. C’è lo psichiatra Pooja Lakshmin che le aiuta ad affrontare questa nuova condizione e il giornalista Jancee Dunn che affronta il tema dei diritti delle donne sul posto di lavoro. Un lavoro complesso e articolato che rappresenta un punto di partenza, perché gridare aiuta, ma non basta.