Speciale Tg1 va in onda oggi, domenica 7 febbraio 2021, alle ore 23:30 su Rai 1 ricordando la strage di Vergarolla, una tragedia a lungo dimenticata che accadde il 18 agosto 1946. Quel giorno sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola, centinaia di persone, tra cui molti bambini, si radunarono per assistere ad una gara di nuoto. Quella manifestazione serviva anche a mantenere un legame col resto d’Italia. Era rivendicata dalla Jugoslavia di Tito, ma era amministrata a nome e per conto degli Alleati dalle truppe britanniche, quindi era l’unica parte dell’Istria al di fuori del controllo jugoslavo. Alle 14:15 ci fu l’esplosione di molte mine, che si riteneva fossero state disinnescate, per un totale di circa 9 tonnellate di esplosivo. Ci furono decine di vittime, quelle accertate furono 65. Molti corpi andarono letteralmente in polvere, inoltre i soccorsi furono caotici e complicati.
Le indagini furono inconcludenti: non furono individuati i responsabili. Dall’inchiesta delle autorità inglesi emerse che «gli ordigni furono deliberatamente fatti esplodere da persona o persone sconosciute». Dopo la strage di Vergarolla, la cittadinanza si convinse che Pola fosse una pedina di scambio tra le potenze che avevano vinto la Seconda guerra mondiale.
STRAGE DI VERGAROLLA, UNA CARNEFICINA DIMENTICATA
Dagli studi dello storico Gaetano Dato, che ha esaminato i documenti della polizia alleata, della corte militare di inchiesta, dei cimiteri di Pola e dell’anagrafe locale, i resti ritrovati corrispondevano a 109-116 cadaveri diversi, mentre furono 211 i feriti. Quasi un terzo erano bambini o giovani di meno di 18 anni. Il boato fu così forte che si udì in tutta la città, mentre da chilometri di distanza si vide una nuvola di fumo enorme. Nelle ricostruzioni storiche più recenti tra la tesi della fatalità tragica e quella dell’attentato premeditato per radicalizzare la tensione anti-italiana della in città quella più accreditata è la seconda.
Particolare è senza dubbio il fatto che non sia mai stato celebrato un processo, ma la strage di Vergarolla è comunque considerata tra i più gravi attentati della storia dell’Italia repubblicana. Ma fa specie anche che la morte di oltre 80 italiani in una giornata di festa non trovi spazio nei libri di storia e nella memoria del nostro Paese. Peraltro, quella tragedia nella memoria collettiva della popolazione fu considerata un punto di vista: chi non sapeva se restare o prendere la via dell’esilio si convinse che sarebbe stata impossibile la permanenza in città dopo la partenza degli Alleati.