I rumors sulle possibili dichiarazioni già stasera del Premier incaricato Mario Draghi vengono del tutto smentiti da fonti ufficiali della Camera: «il Presidente del Consiglio non parlerà al termine delle consultazioni». E così è avvenuto, con la Sala delle Feste chiusa definitivamente dopo l’ultima delegazione di Legambiente, WWF e Terzo Settore: ma nonostante non parli direttamente, Draghi pare abbia comunque sbloccato l’impasse all’interno del Movimento 5 Stelle in merito alla votazione su Rousseau. E ben 3 indizi lo certificherebbero:
In primis, a quanto appreso dall’Adnkronos, stamattina sarebbe stata una telefonata tra il Premier e il garante M5s Beppe Grillo a favorire una facilitazione nei rapporti resisi complicati tra Movimento 5Stelle e nuovo Governo dopo l’ingresso nella larga squadra in Parlamento di Lega e Forza Italia: non solo, al termine delle consultazioni la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi ha spiegato «La buona notizia su cui abbiamo insistito tutti è che ci sarà il ministero della Transizione ecologica dove le competenze saranno concentrate. Siamo stati favorevolmente colpiti dalla centralità data da Draghi alla questione ambientale e dall’ottica di sguardo di prospettiva di centralità nella trasformazione verde che, ci ha detto, dovrà essere trasversale alle altre politiche ». Da ultimo, l’ex Premier Giuseppe Conte uscendo da Montecitorio ai cronisti ha replicato alle domande «Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì al governo Draghi “perché il Paese è in una situazione, in tale condizioni e con tali urgenze che comunque è bene ci sia un governo». 3 indizi che potrebbero dare ai vertici M5s il via libera definitivo alla votazione su Rousseau avendo però dalla “loro” la parola data da Mario Draghi su alcuni dei punti programmatici richiesti nelle consultazioni: «Un’ottima notizia. Un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano», è il tweet di Luigi Di Maio, a conferma di quei 3 importanti indizi. Al netto delle scelte del M5s, i numeri in Parlamento per la fiducia a Mario Draghi restano comunque “tranquilli” tanto alla Camera quanto al Senato: ecco tutti gli scenari.
Un’ottima notizia. Un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da @beppe_grillo , che come sempre sa guardare lontano. pic.twitter.com/QZHoNZFKI9
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) February 10, 2021
STASERA PARLA DRAGHI?
Le consultazioni questo pomeriggio si “estendono” per ulteriori due incontri aggiunti dal Premier Mario Draghi nel corso della giornata: alle 18 il Presidente incaricato incontrerà una delegazione dell’Agis (lavoratori dello spettacolo) mentre tra le 18.15 e le 18.30 si terrà il vertice sempre alla Camera con la delegazione del Forum Terzo Settore. Ma è su quanto avverrà al termine di questa ultima giornata di consultazioni che si concentrano tutti i retroscena dal Parlamento: diverse fonti confermano che in serata potrebbe parlare Mario Draghi, facendo una sintesi di questi giorni e annunciando il timing delle prossime tappe per la formazione dl Governo.
Resta il rebus M5s con lo stallo sulla votazione Rousseau e con una base in rivolta per potersi esprimere in merito all’esecutivo Draghi: di contro, Salvini e Berlusconi nel vertice a Villa Grande hanno confermato il pieno sostegno «senza alcun veto a nessuno» alla nascita del nuovo Governo. Nei colloqui con le parti sociali, le diverse categorie hanno apprezzato l’interesse e le preoccupazioni che l’ex BCE ha manifestato loro: «Ristori tempestivi ed adeguati alle effettive perdite di fatturato e proroga ampia della cassa covid senza contribuzione addizionale e senza distinzioni dimensionali», ha chiesto il presidente di Confcommercio Sangalli, ribadendo «la situazione drammatica delle imprese del commercio e della ristorazione, del turismo e della cultura, dei servizi e dei trasporti: le più colpite dalla pandemia. Rischiano la chiusura oltre 300 mila imprese». Su questo, conclude Sangalli, Draghi si è dimostrato attento al dramma delle imprese; su vaccini e gestione della pandemia invece, confermano le delegazioni in colloquio oggi alla Camera, è lo stesso Draghi ad aver richiesto e intimato un veloce cambio di passo e miglioramento generale.
M5S ASPETTA LA ‘MOSSA’ DI DRAGHI
Regioni, Comuni, Province e sindacati
si schierano a favore della bozza di programma del Premier Mario Draghi, ognuno portando le specifiche richieste e “spunti” per lanciare le prossime riforme non appena il Governo sarà formato. «Confindustria non intende alimentare nessuna indiscrezione sul programma del presidente incaricato. Non solo per l’assoluto rispetto che abbiamo nei confronti di Draghi ma anche perché convinti che il programma deve diventare pubblico solo quando lo illustrerà al Parlamento», ha spiegato il leader di Confindustria Carlo Bonomi uscendo dalle consultazioni sul prossimo Governo alla Camera.
Sul fronte politico, il nodo del giorno riguarda il Movimento 5 Stelle: lo stallo è “fragoroso” dopo il voto sospeso su Rousseau e l’ira della base grillina monta ogni ora che passa. Beppe Grillo di contro torna a chiedere pazienza a tutti gli iscritti, attendendo una “mossa” del Premier Draghi per poter ottenere il massimo possibile «possiamo guadagnare il Ministero di transizione energetica». Secondo le fonti M5s all’Adnkronos, il Movimento attende una segnale da parte del Presidente già oggi al termine delle consultazioni con le parti sociali: «Se quel segnale arrivasse, i 5 Stelle punterebbero a dare il là al voto degli attivisti su Rousseau subito dopo, dunque nel tardo pomeriggio di oggi, o al più tardi domattina, nel secondo caso lasciando alla base la possibilità di esprimersi nella sola giornata di domani», ragionano le fonti parlamentari grilline. L’ira di diversi iscritti è palese, come scrive Mattia Crucioli (senatore M5s) su Facebook «l’annullamento delle votazioni su Rousseau programmate per il 10 e 11 febbraio (oggi e domani) risulta inaccettabile […] Requiem per la democrazia diretta».
A CHE PUNTO SIAMO CON IL GOVERNO DRAGHI
La notizia del giorno dovevano essere le consultazioni del Premier incaricato Mario Draghi con le parti sociali e produttive del Paese, come sempre in diretta video streaming alla Camera con le dichiarazioni successive delle singole delegazioni: e invece con il video lanciato in etere ieri sera da Beppe Grillo, il vero effetto “shock” arriva dalla scelta dell’Elevato e fondatore M5s. Con una mossa a sorpresa, Grillo ha “congelato” il voto previsto per oggi e domani sulla piattaforma Rousseau specificando di voler attendere una dichiarazione pubblica di Mario Draghi per capire se le consultazioni avute ieri e la scorsa settimana vengono confermate dal Presidente incaricato nei punti – secondo l’ex comico – dove lui stesso si è detto concorde con le politiche M5s.
«Draghi ha detto che il reddito di cittadinanza è una grande idea, ha detto che abbiamo cambiato la politica in questo paese con l’onestà, abbiamo fatto un miracolo. Ha detto che il reddito serve con la pandemia. Gli ho proposto di fare il ministero della Transizione ecologico-sostenibile: il ministero dell’Economia converge con quello dell’Ambiente e dell’Energia in un settore con 2-3 persone di grosso spessore che filtreranno tutti gli investimenti futuri di questo paese», ha spiegato Grillo nel video divenuto virale nella notte, dove chiede anche l’esclusione della Lega dal “tavolo” del nuovo Ministero ambientale e in sostanza la centralità del Movimento 5Stelle anche nel nuovo esecutivo di Mario Draghi.
Ho qualcosa da dirvi! https://t.co/Y0BJw0URXd
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 9, 2021
GOVERNO DRAGNI: SQUADRA, PROGRAMMA E TEMI
A questo punto la “macchina” del Governo Draghi rischia un fragoroso stop e ritardo in quanto secondo Beppe Grillo bisogna attendere che parli ufficialmente il Presidente incaricato, il quale a sua volta però si ritrova nella scomoda situazione di non poter salire al Quirinale per presentare la lista dei Ministri fino a che non si è certi dei numeri in Parlamento. Dopo le consultazioni di ieri, al momento l’unica forza all’opposizione resta Fratelli d’Italia e una parte di Leu (la componente di Sinistra Italiana con Fratoianni) mentre per Pd, Italia Viva, Forza Italia, centristi e Lega l’appoggio a Draghi è assicurato e convinto: resta in campo il M5s che avrebbe dovuto scegliere se sostenere o meno il nuovo esecutivo, ma le spinte interne che avrebbero portato ad una più che probabile “frattura” nell’esito del voto su Rousseau sono state congelate dall’intervento del garante 5Stelle.
Un parlamentare M5s – che vuole rimanere anonimo – al Sussidiario.net ha spiegato che in realtà il voto su Rousseau è stato scelto da Davide Casaleggio per sfiduciare l’ex amico e alleato Beppe Grillo intento a voler sostenere Mario Draghi: per questo motivo l’Elevato avrebbe congelato il voto (rientra nelle sue facoltà in quanto per le regole interne può decidere il garante o il capo politico, in questo caso Vito Crimi) in modo da evitare una bocciatura del Governo Draghi che lo stesso ex comico invece intende sostenere assieme a Luigi Di Maio. La squadra di Governo (qui il totoministri aggiornato, ndr), lo stesso programma presentato ieri (no aumento tasse, no flat tax, rilancio di scuola, sanità e lavoro, ristrutturazione del Recovery Plan) passano di colpo in “secondo piano” con un Paese intero appeso ad un voto (congelato) su una piattaforma privata (Rousseau). Dal Quirinale filtra forte nervosismo per la situazione e potrebbe essere lo stesso Presidente Draghi a “sbloccare” la situazione nelle prossime ore intervenendo pubblicamente dopo la fine delle consultazioni con le parti sociali alla Camera.
CALENDARIO CONSULTAZIONI PARTI SOCIALI
Come sempre avvenuto in questi giorni, il Premier Mario Draghi compie i colloqui delle consultazioni dalla Sala della Lupa alla Camera dei Deputati con la possibilità di una diretta video streaming delle eventuali dichiarazioni post-incontri dalla Sala delle Feste sulla webTv di Montecitorio e sul proprio canale YouTube. «Fiducioso che dal confronto con i partiti ed i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile e positiva», aveva detto Draghi il giorno dell’incarico ricevuto al Quirinale e così avviene: prima delle formulazione dei Ministri e del nuovo Governo ufficiale, l’ex Governatore BCE si ritrova con tutte le associazioni in un unico giorno. Dai sindacati (presenti i segretari Landini, Furlan e Bombardieri) alla Confindustria, dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, Confartigianato fino alle Regioni e ai Comuni. Si discuterà dell’idea di Paese e di rilancio del lavoro che ha in mente Draghi, con il primo forte step affrontato che sarà il via al blocco dei licenziamenti in scadenza il 31 marzo prossimo. Ecco dunque il calendario nel dettaglio, sempre in attesa che il “nodo M5s” possa sciogliersi:
– Ore 10.30-11 Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome – Anci – Upi (diretta webtv)
– Ore 11-11.20 Abi (diretta webtv)
– Ore 11.20-11.35 Ania (diretta webtv)
– Ore 11.40-12.10 Confindustria (diretta webtv)
– Ore 12.10-12.25 Confapi (diretta webtv)
– Ore 12.30-13.15 Cgil – Cisl – Uil (diretta webtv)
– Ore 13.15-13.30 Ugl (diretta webtv)
– Ore 14.45-15 Unioncamere (diretta webtv)
– Ore 15.05-15.35 Coldiretti – Agrinsieme (diretta webtv)
– Ore 15.35-15.50 Confcommercio (diretta webtv)
– Ore 16-16.15 Confesercenti (diretta webtv)
– Ore 16.20-16.50 Confartigianato – Cna – Casartigiani (diretta webtv)
– Ore 16.55-17.25 Alleanza delle cooperative italiane – Ue.Coop (diretta webtv)
– Ore 17.30-18 Wwf Italia – Greenpeace Italia – Legambiente (diretta webtv)