L’Associazione italiana agenti, calciatori e società, ha accusato l’ex capitano della Roma, Francesco Totti di aver agito come agente pur non essendolo ufficialmente. Come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, citando “pagineromaniste”, è stato presentato un esposto in Figc, con la commissione agenti che ha deciso di avviare un’indagine valutando l’operato dell’ex giallorosso e della sua società «CT10 Management».
L’ex attaccante della Lupa e della nazionale italiana, ha fatto sapere più volte di non aver mai detto di voler fare il procuratore sportivo, ma semplicemente scouting, ovvero, la ricerca di nuovi talenti da lanciare nel mondo del pallone: «Non esercito l’attività di agente sportivo – aveva detto Francesco Totti la scorsa estate – ho deciso di investire nel settore di riferimento in qualità di uomo di sport e di libero imprenditore, nel rispetto di tutte le normative vigenti. Ho costituito una società di servizi che opera nel settore della mediazione, consulenza ed assistenza ai club e ai calciatori, per la quale coordino e supervisiono l’area scouting».
TOTTI PROCURATORE? GLI ALTRI AGENTI ALZANO LA VOCE
Quindi Francesco Totti aveva ulteriormente precisato: «Per l’espletamento dei suoi servizi professionali, la società si avvale di professionisti già abilitati all’esercizio dell’attività svolta, in conformità a tutte le disposizioni previste dalla legge, nonché dai regolamenti Figc e Coni. Tutto ciò chiarito, mi riservo di agire nelle sedi competenti contro chiunque, nel maldestro tentativo di ritagliarsi un attimo di notorietà, abbia pubblicamente rilasciato in passato e/o rilasciasse in futuro, dichiarazioni lesive della mia onorabilità». L’ex capitano della Roma aveva creato l’agenzia CT10 Management esattamente un anno fa, lo scorso 10 febbraio 2020, e già all’epoca erano emersi dei contrasti con i procuratori: «Totti è stato un grande giocatore – aveva detto Donato di Campli, l’ex procuratore di Verratti e di altri giocatori – ma fare il procuratore è un altro sport a cui bisogna saper giocare, non barare. In Italia gli agenti per definirsi tali sono costretti a sostenere test e prove durissime. Servirebbe una regolamentazione severa». Così invece aveva commentato Beppe Bozzo, altro storico agente di calcio: «Totti vuol fare il procuratore? Prenda spunto da chi fa questo mestiere faticoso». Tocca quindi alla Figc valutarne il suo operato.