Dario Argento parla del governo che si sta formando e lo fa con originalità, dando un tocco cinematografico alla sua analisi. Ad esempio, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il celebre regista ha spiegato che ruolo darebbe in un suo film al premier incaricato Mario Draghi. «Un ruolo simile a quello che sta facendo, ad esempio il presidente degli Stati Uniti». Di sicuro non sarebbe l’assassino. «Potrebbe essere quello che sta per esser assassinato, ad esempio da uno che potrebbe somigliare a Donald Trump, ma che poi ce la fa a divincolarsi, magari aiutato da una guardia del corpo che potrebbe essere un attore Jason Statham». Proseguendo sul tema politica, secondo Dario Argento potrebbe essere una persona che somiglia ad uno come Giancarlo Giorgetti della Lega.
Restando sempre in tema di metafore cinematografiche e politiche, Dario Argento ha pure un’idea di chi potrebbe “assassinare” il governo Draghi: «Forse Giorgia Meloni». Dario Argento fa quindi il nome dell’unica leader di partito che ha detto subito e apertamente no a Draghi.
DARIO ARGENTO “DRAGHI MEGLIO DI CONTE”
A proposito di Mario Draghi, il regista Dario Argento a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1 si è espresso anche senza riferimenti cinematografici. «Draghi? Mi piace più di Conte, ha più stile». Poi ha spiegato che rispetto a Giuseppe Conte «un volto molto cinematografico, un volto da attore americano, interessante, affascinante». Non è la prima volta che Dario Argento affronta il tema della politica. Nel 2019 si scagliò contro Matteo Salvini: «Mi chiedete se è meglio al governo o all’opposizione? Meglio non vederlo per niente, così siamo tutti più contenti», disse a I Lunatici in onda su Radio 2. Invece espresse delusione per Matteo Renzi, per il quale aveva espresso molteplici complimenti: «Sono rimasto molto colpito dalla scissione di Renzi dal Partito Democratico. È stata una cosa assurda, incomprensibile. Lo stimavo agli inizi, sembrava una persona intelligente. Ma questa cosa qui è stata disastrosa, degna del peggior film dell’orrore. Una cosa orribile e incomprensibile», aggiunse il re dell’horror.