La Francia ha deciso di fissare l’età del consenso sessuale a 15 anni. Una mossa obbligata dopo lo scandalo suscitato nelle ultime settimane a seguito della denuncia di incesto da parte di Camille Kouchner, e a cui Alain Finkielkraut ha replicato ipotizzando che ci fosse “una forma di consenso – scrive Repubblica – nella vittima tredicenne”. L’intellettuale è stato travolto dalle polemiche, e l’emittente con cui collaborava, la Lci, ha deciso di non ospitarlo più. “È la società che ci chiede di farlo”, il commento del ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, con il codice penale che prevede ora delle condanne fino a 20 anni di età per tutti i maggiorenni che abbiano rapporti con una adolescente che non ha ancora raggiunto i 15 anni.
Una riforma che Macron aveva già tentato tre anni fa, nel 2018, poi bloccata per il rischio di incostituzionalità sollevato dal Consiglio di Stato, e che finalmente vede la luce, dopo una serie di denunce di violenze sessuali subite da minorenni quasi infinite, l’ultima, quella di qualche giorno fa, con una 14enne stuprata da alcuni pompieri.
FRANCIA, CONSENSO SESSUALE A 15 ANNI: E’ PIOGGIA DI DENUNCE
Vanessa Springora, una editrice, ha pubblicato l’anno scorso un libro in cui parla del rapporto di dominazione esercitato nei suoi confronti dallo scrittore Gabriel Matzneff: “A quattordici anni non dovrebbe esserci un uomo di cinquant’anni che ti aspetta fuori da scuola, non dovresti trovarti a vivere in un hotel con lui, nel suo letto, con il suo pene in bocca all’ora del té”. Poi a gennaio è arrivato nelle librerie “La famiglia grande” di Camille Kouchner, in cui vengono raccontati gli abusi sul fratello gemello da parte di Olivier Duhamel, patrigno e costituzionalista. “Quando un bambino non dice no, è l’adulto che deve dire no – scrive Kouchner – è necessario che ci sia un divieto chiaro e netto nella nostra società”. Finalmente una nuova legge, che darà garanzie e difenderà chi è vittima di violenza e non riesce a dire di no, ribellandosi.