Le zone rosse non bastano, serve una chiusura totale immediata: questo il giudizio di Andrea Crisanti. Il microbiologo dell’Università di Padova è intervenuto ai microfoni de La vita in diretta per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus in Italia. L’esperto ha messo in risalto: «Io penso che dobbiamo guardare cos’è successo da altre parti: la variante inglese ha messo in ginocchio Gran Bretagna, Germania, Olanda e Israele. In Inghilterra sono passati da 10 mila a 60 mila casi in tre settimane».
Andrea Crisanti si è poi soffermato sulle varianti, che anche in Italia si stanno espandendo: «Laddove non c’è trasmissione, non si generano varianti. Le varianti sono una conseguenza della moltiplicazione del virus, quindi per eliminare le varianti dobbiamo buttare giù la trasmissione. La variante inglese è in tutta Italia». (Aggiornamento di MB)
ANDREA CRISANTI: “ZONE ROSSE NON SUFFICIENTI”
Secondo Andrea Crisanti, noto microbiologo e professore dell’università di Padova, è necessario intervenire il prima possibile con misure drastiche: “Piuttosto che pensare a sciare e mangiare fuori – racconta ai microfoni de La Stampa oggi – anche in Italia dovremmo decidere un lockdown come è stato un anno fa a Codogno. Ormai le zone rosse non bastano più”. Crisanti sposa quindi la tesi di Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, che ieri ha scatenato l’ira di numerosi politici dopo le sue dichiarazioni.
Crisanti ha aggiunto: “Gli impianti di sci non riaprono? E vorrei vedere!”. Il professore di Padova, gestore della pandemia covid del Veneto durante la prima ondata, sottolinea come “Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare”, e che bisognava intervenire due mesi fa con un “lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai”. Come se ne esce? Chiede quindi il giornalista del quotidiano piemontese, e Crisanti replica: “Con un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele”.
CRISANTI: “VA CHIUSO TUTTO E VANNO MONITORATE LE VARIANTI”
“Va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti”, ha proseguito Crisanti che ha poi ribadito il concetto: “Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide” e “se va come all’estero ci sarà un’impennata importante a fine febbraio”. Secondo il professore solamente l’Italia sta rispondendo in maniera morbida all’epidemia: “La Germania continua il lockdown, la Francia pure, l’Inghilterra anche, solo noi pensiamo a sciare e a mangiar fuori. Tutti vogliamo una vita normale, ma non si realizza se non si controlla la pandemia”. Sulla conferma di Speranza: “Credo sia stato giusto confermare Speranza, perché conosce le carte. Però conta molto chi lo consiglia e lì forse qualcosa va cambiato. Non può rimanere tutto com’è”. Non si riferisce comunque a Ricciardi: “Mi riferisco ai tecnici del ministero e al Cts, che sono più ascoltati di lui. Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus, mentre è venuto il momento di anticiparlo”.