Rocco Casalino continua a raccontarsi. Con la fine del suo lavoro a Palazzo Chigi, ecco arrivare il suo libro, Il portavoce, una sorta di biografia in cui non poteva mancare il suo drammatico passato, quelle violenze che la mamma subiva ogni giorno da parte del padre senza che lui potesse fare niente a riguardo, quel continuo sentirsi fuori posto, un po’ per via delle sue origini, un po’ per la sua omosessualità che ha provato a rinnegare fino ai 30 anni passando da una donna all’altra, sognando di essere come tutti gli altri, pronto a trovare una donna e creare la sua famiglia. Alla fine però non è stato così, lui si innamorava sempre degli uomini e le sue stesse ragazze lo hanno spinto a fare i conti con quella che è il suo vero orientamento. Queste sono le cose più private che oggi Rocco Casalino racconta al settimanale Chi soffermandosi soprattutto proprio sul rapporto del padre.
Rocco Casalino “Odiavo mio padre”
In particolare, Rocco Casalino continua a confermare l’odio che ha sempre provato per lui, un odio che non è finito nemmeno quando il padre è morto: “Con il libro ho bilanciato il male che mi ha fatto per anni. Mi serviva per perdonarlo…. Il dolore più grande è stato non subire violenze fisiche da mio padre ma vederlo picchiare mia madre e non poterla difendere in alcun modo”. Proprio nel suo voler primeggiare a scuola, nel suo voler partecipare al Grande Fratello e diventare qualcuno, la sua voglia di darsi da fare e lavorare sodo, è sempre nascosta la sua voglia di avere quello che non aveva mai avuto, forse anche il controllo che per anni gli è sfuggito di mano per via del padre.