Arrivano importanti novità sullo scandalo rifiuti che ha coinvolto Campania e Tunisia. Come reso noto da Sicurezza internazionale, il Paese africano ha ottenuto dalle autorità nostrane un impegno ufficiale a recuperare i rifiuti trasportati illegalmente entro 90 giorni. Ricordiamo che le autorità tunisine hanno impedito che 12 mila tonnellate di rifiuti arrivati dalla Campania venissero scaricate nelle discariche di Tunisi.
La vicenda ha coinvolto un’azienda tunisina di Sousse e una società italiana, la SRA Campania, con sede nella provincia di Salerno. L’accordo originario prevedeva il trasferimento di 120 mila tonnellate di rifiuti l’anno dall’Italia alla Tunisia. Costo fissato a 48 euro per ogni tonnellata importata. I rifiuti sequestrati sono di varia natura, ha evidenziato Sicurezza internazionale, citando anche rifiuti ospedalieri, che non potrebbero essere trasferiti secondo le norme vigenti.
Campania coinvolta in traffico illecito di rifiuti con la Tunisia
Al-Araby al Jadeed ha reso noto che il ministero dell’Ambiente di Tunisi ha affermato che le autorità della Campania hanno emanato una decisione che impone alla società con sede nel Salernitano di riprendersi i rifiuti entro il prossimo 9 marzo e, in caso di rifiuto, le autorità italiane sarebbero pronte a intervenire ed a spedire i rifiuti al Paese esportatore. Sul caso negli scorsi giorni è arrivato il commento dell’europarlamentare grillino Piernicola Pedicini: «La risposta della Commissione europea non lascia dubbi è una responsabilità delle autorità locali, quindi della Regione Campania. La Commissione in risposta a un’interrogazione che ho inviato con il supporto della consigliera regionale Marì Muscarà e insieme ai colleghi Rosa D’Amato e Ignazio Corrao ha spiegato che, a livello europeo, il regolamento sulle spedizioni di rifiuti contiene disposizioni dettagliate che impongono agli Stati membri di effettuare controlli sulle spedizioni di rifiuti e di sanzionare eventuali violazioni delle norme. La presenza di rifiuti smaltiti in maniera illecita è un problema che riguarda tutti. Il traffico di rifiuti che da un’azienda operativa nella Terra dei Fuochi arriva in Tunisia, sul lungo termine avrà effetti sulle vite di tutti. Continuare a credere che ciò che accade al di fuori del nostro cortile non ci riguarda, è una visione miope».