Una storia controversa, quella che arriva da Enna e che riguarda don Giuseppe Rugolo, prete indagato per presunti abusi sessuali su una ragazzina che all’epoca dei fatti era minorenne. Dopo la denuncia della presunta vittima però, la cittadina siciliana si è divisa tra “innocentisti” e “colpevolisti”. A destare scalpore, la nascita di un comitato spontaneo realizzato dopo l’avvio dell’inchiesta e che dà supporto al sacerdote indagato. A commentare la notizia, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, è stato anche Francesco Zanardi, presidente Nazionale di Rete l’Abuso, associazione savonese che raccoglie coloro che hanno denunciato abusi da parte di religiosi.
Alla notizia del comitato “innocentista”, Zanardi ha tuonato: “Una comunita’ che rema contro gli stessi appelli di Papa Francesco che chiede trasparenza, quella che non c’e’, a partire dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Giasana che, appena raccolta la denuncia della presunta vittima, non ha sospeso il prete ma lo ha trasferito nel ferrarese, dove continua ad occuparsi di giovani”. Per Zanardi continua ad essere più facile prendersela con la vittima.
PRETE ACCUSATO DI ABUSI: ENNA DIVISA, NASCE COMITATO INNOCENTISTA
Ad aver manifestato un parere del tutto opposto a quello dell’associazione di Savona che raccoglie 1000 persone è stato il comitato “innocentista” realizzato a Enna e formato soprattutto da mamme. Una promotrice, come riferisce il quotidiano La Sicilia che ha raccolto la sua testimonianza, ha commentato in merito: “In questo momento buio vogliamo fare sentire la nostra vicinanza a Padre Rugolo. In poco tempo si e’ creato un movimento fatto anche dalle mamme che hanno affidato i propri figli per partecipare al Grest”. Stando a quanto supportato dal Comitato l’inchiesta della Procura di Enna a carico di don Rugolo accusato di violenza sessuale a scapito di una ragazza all’epoca dei fatti ancora minorenne e le indagini affidate alla Squadra Mobile sarebbero da considerarsi “indicibili ed inaccettabili”. La città di Enna, dunque, si divide sul caso che ricorda la trama dell’ultimo film del regista francese Francois Ozon “Grazie a Dio”.