Fa discutere il consiglio dato da Philipp Lahm ai calciatori gay nel suo libro, nel quale l’ex capitano della Germania che fu campione del Mondo in Brasile nel 2014 invita i giocatori omosessuali a non fare coming out a causa delle reazioni che questo gesto potrebbe comportare. Philipp Lahm in Germania è un’icona: l’ex difensore del Bayern Monaco è una delle figure più amate nell’immaginario collettivo, amico personale di Angela Merkel. A 37 anni, Lahm è un modello per milioni di giovani tedeschi e le sue parole hanno quindi un forte impatto. In questi giorni, l’ex calciatore ha pubblicato il libro “Das Spiel. Die Welt des Fussbals“, che racconta dall’interno il mondo del calcio tedesco e internazionale. Questo è il passo nel quale Lahm mette in guardia i calciatori omosessuali dal fare coming out: “Se qualcuno avesse in mente di farlo e dovesse chiedermi consiglio, gli suggerirei di consultarsi con una persona di fiducia e fare onestamente i conti con sé stesso, su quali siano i veri motivi per questo passo. Ma non gli consiglierei mai di parlare di questo tema con i suoi compagni di squadra“. Più che omofobia, l’amara constatazione che il mondo del calcio non è ancora pronto su questo argomento, ma la polemica è comunque scoppiata circa le parole di Lahm.
LAHM E IL CONSIGLIO AI CALCIATORI GAY: “NON FATE COMING OUT”
Secondo Lahm, anche se si trattasse di un giocatore con la necessaria maturità per fare coming out, “dovrebbe mettere nel conto che in molti stadi verrebbe fatto oggetto di insulti, offese e frasi diffamatorie: chi lo sopporterebbe e quanto a lungo? Mi sembra che attualmente nella Bundesliga ci siano poche chance di osare con successo un passo simile e uscirne senza danni personali”. Lahm evidenzia un problema e ha scatenato reazioni, anche perché negli stessi giorni il magazine 11 Freunde ha dedicato al tema del coming out nello sport la sua copertina, pubblicando l’appello di 800 calciatori e calciatrici, decisi a difendere le colleghe e i colleghi gay che scelgono di dichiararsi tali: “Vogliamo che chiunque si decida in tal senso sia sicuro del nostro sostegno e della nostra solidarietà”. Pochi però i nomi di spicco della Bundesliga, tra cui il trequartista dell’Union Berlin Max Kruse e il capitano del Colonia Jonas Hector. Nessuno dei giocatori del Bayern Monaco né la società hanno sottoscritto l’appello. Il clima interno ai club è uno degli ostacoli principali, non solo nel calcio, come hanno evidenziato due pallavolisti della prima divisione tedesca, Benjamin Patch e Facundo Imhoff, che hanno fatto coming out in una intervista alla Süddeutsche Zeitung invitando i club a cambiare atteggiamento.