Insulti choc sono piovuti nelle scorse ore nei confronti di Giorgia Meloni, leader politica di Fratelli d’Italia, creando non poco imbarazzo ai conduttori della trasmissione radiofonica “Bene Bene Male Male” di Controradio, andata in onda venerdì 19 febbraio. Fra gli ospiti del contenitore dell’emittente fiorentina c’era anche Giovanni Gozzini, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena, il quale ha apostrofato la Meloni con parole decisamente poco eleganti, andando in taluni casi anche ben oltre il limite minimo di educazione e di rispetto.
Gozzini ha parlato della rappresentante di FdI definendola “pesciaiola” e “ortolana”: “Ieri sera m’è preso il mal di miserere quando ho sentito quell’ortolana, con tutto il rispetto per la categoria, della Meloni – ha asserito il docente universitario –. Lei pensava di fare una grande fine ad effetto del suo discorso, dicendo: ‘Lei presidente ha detto questa famosa frase, whatever it takes. Io le dico, ripeta whatever it takes per l’Italia’. Per l’Italia! Siamo ancora a questo nazionalismo retorico, demenziale, ignorante”.
“GIORGIA MELONI? UNA VACCA, UNA SCROFA”
Momenti di gelo si sono susseguiti in studio, con i conduttori che hanno tentato di riportare la conversazione sui binari del perbenismo, aggirando le offese personali, ma Gozzini non ha voluto sentire ragione: “Questa è una pesciaiola e mi dispiace offendere questi negozianti, ma non io posso vedere in Parlamento gente simile, di un’ignoranza di questo livello, che non ha mai letto un libro in vita sua, che può rivolgersi da pari a pari a un nome come quello di Mario Draghi“. Climax ascendente? Sì, perché nel finale delle sue dichiarazioni il professore universitario ha sfoderato il meglio (anzi, il peggio) del suo repertorio contro Giorgia Meloni: “Datemi dei termini per definirla… Una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa? Cosa devo dire? Cosa devo dire per stigmatizzare il livello di ignoranza e presunzione?”. Affermazioni davvero forti e inaccettabili, la cui gravità non risiede soltanto nel fatto che siano state indirizzate a una donna, ma anche e soprattutto che siano state ripetute più volte in diretta nonostante le richieste dei presentatori di evitarle.