Arisa è stata la prima dei 26 big a esibirsi al Festival di Sanremo 2021 con la sua “Potevi fare di più” e, nonostante la comprensibile emozione che colpisce chi calca il palco dell’Ariston, soprattutto chi ha l’onore e l’onere di inaugurare una kermesse di questo calibro (per giunta all’interno di un teatro desolatamente vuoto per via delle restrizioni anti-Covid), ha dimostrato grande sicurezza e padronanza della sua estensione vocale, come sempre molto generosa e gradevole da ascoltare.
Il brano, a un primissimo ascolto (e si sa che a Sanremo le valutazioni corrette sui brani possono essere fatte solo da metà evento in avanti), risulta piacevole, ma sembra mancare di ritmo e non prestarsi troppo al mondo radiofonico. Non si tratta, tuttavia, di una bocciatura definitiva, ma c’è sicuramente bisogno di un secondo ascolto per potersi fare un’idea più precisa di un singolo che, in ogni caso, conferma la strepitosa bravura dell’artista. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
“POTEVI FARE DI PIU'”, ARISA: ANALISI DEL TESTO
Al Festival di Sanremo 2021, per la sua settima partecipazione all’Ariston, Arisa cala il jolly: il testo della sua canzone “Potevi fare di più” è stato scritto da Gigi D’Alessio, il cantautore napoletano che ha voluto fare il regalo di un brano pensato su misura per Arisa. L’analisi del testo ci consegna il significato di una canzone intrisa di rimpianto, di ciò che è stato e di quel che invece avrebbe potuto essere. Il racconto è quello di un fallimento, di un amore finito, vissuto attraverso le lenti di due protagonisti che si sono allontanati al punto che “lasciarsi adesso non fa più male“. La storia cui dà vita la splendida voce di Arisa è quella comune a miliardi di coppie: quando la quotidianità finisce per allontanare, quando la routine porta all’assuefazione di un sentimento, all’estraneità dal partner di vita. Regna sovrana l’indifferenza, l’abitudine, al punto che Arisa non teme di ammettere: “Non importa se sono vestita o son nuda, se da sopra il divano più niente ti schioda“. La passione si è spenta da tempo, insieme ad un relazione che però, almeno da una parte, continuerà a vivere ancora a lungo sotto forma di sentimento.
“POTEVI FARE DI PIU'”, ARISA: SIGNIFICATO E ANALISI TESTO CANZONE IN GARA A SANREMO 2021
La consapevolezza di un amore finito non aiuta a soffrire meno: questo sembra dire Arisa in “Potevi fare di più”, il brano firmato da Gigi D’Alessio con cui cerca la terza vittoria al Festival di Sanremo. Ecco perché scene di normale quotidianità, una volta preso atto della fine di una storia, fanno comunque malissimo: “Torno a casa e fa festa solamente il mio cane“, sostiene Arisa, restituendo un’immagine di solitudine che non puarisaò non far immedesimare le tante donne (ma anche gli uomini) che hanno sofferto l’assenza dell’abbandono. L’arte della dissimulazione elevata a sistema (“Racconterò a chi mi chiede che sto bene da sola“), come scudo innalzato per proteggersi dai giudizi altrui, ma in primis, forse, da quelli espressi da se stessi. Un vortice di dolore e nostalgia per un futuro che è chiaro non potrà più tornare, in una divaricazione tra due destini che soltanto fino a poco tempo prima parevano viaggiare su binari paralleli, adesso dimostrano di non potersi incrociare mai. Con il sottofondo, latente, di un rimpianto inespresso, che prende forma soltanto nell’ultimo verso del testo: “Potevi fare di più“.