Negli ultimi sondaggi politici stilati da Ipsos per ”DiMartedì“ è il Governo Draghi ad essere messo, come giusto che sia, al centro delle domande e indagini sugli elettori intervistati: in merito alle aspettative iniziali, i primi giorni con relativi provvedimenti, specie sul piano della lotta alla pandemia, vedono il 24% degli intervistati che esprime un “mi aspettavo di meglio” mentre il 55% conferma la stima e l’aspettativa di prima della nascita del nuovo Governo.
Il 3% si aspettava di peggio mentre il 18% risponde di non sapere/non indicare: un esecutivo ampio dal Pd fino alla Lega dovrebbe garantire un più facile percorso parlamentare, anche se il 44% ritiene che l’attuale consenso nella figura del Premier Mario Draghi sia comunque destinato a scendere almeno a livello elettorale (il 37% ritiene invece che il consenso salirà nei prossimi mesi). Interessante è la domanda dei sondaggi Ipsos che pone in evidenza i leader politici e le loro dichiarazioni quotidiane: «Tra questi leader politici, chi le sembra maggiormente disposto a dire tutto e il contrario di tutto pur di avere voce in capitolo… ?», si chiede nell’indagine Ipsos.
SONDAGGIO “CHOC” SU AFFARI ITALIANI: LA CADUTA DEL PD?
Le risposte pongono i “due Mattei” – Renzi e Salvini – in testa alla particolare classifica dei sondaggi politici Ipsos: il 31% ritiene che il leader di Italia Viva sia disposto a dire il contrario di tutto pur di intervenire nei dibattiti politici, seguito a ruota dal leader della Lega al 28%. Di Maio 12%, Zingaretti 5%, Meloni 4%, Berlusconi al 2% concludono la più che particolare “classifica” di ricerca. Impressiona invece il sondaggio questa volta riservato e tutt’altro che ufficiale giunto in mano ai colleghi di Affari Italiani: «Nelle segreterie dei partiti continuano a circolare sondaggi riservati con numeri a dir poco sorprendenti. Anzi, davvero clamorosi».
Ebbene, secondo questi dati riservati la Lega rimarrebbe il primo partito del Paese sul 24% mentre il Pd dopo l’avvento del Governo Draghi addirittura cadrebbe al 15%, superato da Fratelli d’Italia al 18,5%: non andrebbe meglio al M5s, dopo la crisi interna e le multiple scissioni scivolato fino all’11,5%, con Forza Italia invece non oltre il 6,5%. Chiudono i sondaggi “segreti” pubblicati da Affari, Azione-Calenda al 5%, +Europa 4,5%, Italia Viva-Renzi 2,5%, con due sorprese “finali”: Italexit di Gianluigi Paragone volerebbe addirittura al 7,5% mentre il Partito Comunista di Rizzo supererebbe quota 4%. Draghi “sconvolge” i partiti, secondo questi dati che – va ricordato – al momento non hanno conferma in nessuno dei principali istituto demoscopici del Paese.