Il governo Mario Draghi è l’ultima occasione per i partiti: questo il giudizio di Enrico Letta. L’ex Presidente del Consiglio ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica ed ha fatto il punto della situazione sulla politica: a suo avviso mettere in letargo le riforme sarebbe l’errore finale, considerando che il Covid «ha dato l’ultimo colpo alla credibilità dei partiti». Questo, ha aggiunto, deve essere il momento del cambiamento, per rimodellare e ripulire la politica.
Nel corso della lunga intervista, Enrico Letta ha evidenziato di vedere delle somiglianze tra il governo Ciampi e quello Draghi, mettendo poi nel mirino il trasformismo parlamentare: «Non si può più assistere a questo fenomeno come se fosse un dato acquisito. Il trasformismo portato alle estreme conseguenze non ha più a che vedere con i casi di coscienza, è mercimonio. Il Parlamento è diventato un suk in cui i confini non esistono più».
ENRICO LETTA: “CONTE? NON LASCI LA POLITICA”
Passando al Recovery Fund, Enrico Letta ha messo in risalto che Draghi deve fare i conti con due grandi ostacoli, la pandemia e la pubblica amministrazione. Uno dei grandi vantaggi è la presenza di Paolo Gentiloni a Bruxelles: «Abbiamo sulle spalle non solo il successo nostro ma dell’intera Ue, perché noi e gli spagnoli valiamo da soli la metà dei soldi stanziati per il Recovery. Bisogna puntare a rendere strutturale la filosofia del Next Generation Eu. Se falliremo, resterà una parentesi. Se riusciremo, ci sarà il salto nell’Europa sociale e della solidarietà». Enrico Letta ha poi parlato del futuro di Giuseppe Conte: a suo avviso l’ex premier non dovrebbe lasciare la politica, «per la sua esperienza positiva e per il suo profilo». Sull’alleanza M5s-Pd non si è sbilanciato, sottolineando però che i dem dovrebbero prima effettuare una riflessione approfondita sulle proprie idee e sugli obiettivi, per poi concentrarsi su eventuali patti con altri partiti.