Oltre ad aver fornito un parere alla ministra Marta Cartabia per l’esame avvocato, il Comitato tecnico scientifico (Cts) ne avrebbe fornito uno al Governo Draghi in vista del nuovo Dpcm. Stando a quanto anticipato dall’Huffington Post, nella riunione di questa mattina gli esperti hanno stabilito che tutte le scuole di ogni ordine e grado vanno chiuse nelle Regioni che si trovano in zona rossa o ad alto rischio. Nello specifico, ha fissato a 250 casi ogni 100mila abitanti la soglia oltre la quale scattano le chiuse. Con questo parametro, ad esempio, chiuderebbero tutte le scuole di Basilicata, Molise, Bolzano e Trento.
Per quanto riguarda invece le zone arancioni, la palla passa ai governatori, che hanno la facoltà di chiudere con un maggior ricorso alla didattica a distanze. Invece nelle zone gialle le scuole restano aperte con le regole fissate dall’ultimo Dpcm. Inoltre, il Cts si è espresso sulla chiusura dei parrucchieri in zona rossa, confermando dunque questa disposizione. (agg. di Silvana Palazzo)
BOZZA NUOVO DPCM: RIUNIONE IN CORSO CTS
Riunione in corso del Comitato tecnico scientifico (Cts), convocato per fornire dei chiarimenti al premier Mario Draghi prima della firma del nuovo Dpcm. Il Governo ha chiesto, infatti, un parere in merito all’impatto che hanno le scuole sull’andamento dei contagi, in particolare quanto incide la didattica in presenza sulla diffusione delle varianti Covid. Per ora le lezioni in presenza restano fissate tra il 50 e il 75 per cento, anche se in realtà nessuno va oltre il 50. Dopo la scelta di alcuni governatori di chiudere le scuole, il Governo ha chiesto agli esperti di indicare i fattori di rischio in fascia gialla, arancione e rossa.
Il Cts in passato aveva detto che non si possono chiudere le scuole se restano aperte altre attività che aggregano persone, come i centri commerciali, ma ora si attende di capire se c’è un nuovo orientamento alla luce dei nuovi dati. Nella riunione odierna gli scienziati sono chiamati ad esprimersi anche in merito alla chiusura delle sale giochi e dei parrucchieri in zona rossa. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM, LA BOZZA: COSA CAMBIA
E’ stata pubblicata online la bozza del nuovo Dpcm, le misure restrittive che scatteranno il prossimo 6 marzo e che dureranno fino al sei aprile, atte a contenere l’emergenza coronavirus. Cambia ben poco rispetto ai precedenti Dpcm, ed anzi, si inaspriscono alcune misure, come ad esempio la chiusura dei parrucchieri nelle regioni classificate come zona rossa. L’unico spiraglio è rappresentato dalla riapertura di cinema e teatri a partire dal 27 marzo e solo in zona gialla, sempre che a quella data i contagi non siano ulteriormente schizzati alle stelle.
Misure che probabilmente non hanno accontentato il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, esponente di Fratelli d’Italia, secondo cui, alla luce delle varianti di covid che hanno fatto aumentare notevolmente i casi nelle ultime due settimane, le zone rosse sembrano ormai essere insufficienti: “Serve anche altro – spiega, parole riportate da SkyTg24.it e rilasciate a Il Messaggero – a partire da una vaccinazione mirata. Il nostro Rt, l’indice di trasmissione, è in leggera diminuzione. Per questo motivo siamo rimasti nella classificazione del colore arancione. Ma la situazione continua a essere preoccupante nelle province di Pescara e Chieti sto valutando bene gli sviluppi epidemiologici di queste due province, che sono zona rossa per decisione regionale. Ma il numero dei contagi a Chieti e Pescara purtroppo non flette”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NUOVO DPCM, PASQUA BLINDATA: ECCO LA BOZZA
La bozza del primo Dpcm del Governo Draghi non mostra quella discontinuità auspicata col Conte II. L’impianto, infatti, cambia di poco, perché viene confermata la linea del rigore. Le principali novità sono due: in zona rossa chiuderanno barbieri e parrucchieri, che invece il precedente governo lasciava aperti; il 27 marzo potranno riaprire cinema, teatri e sale da concerto, ma a specifiche condizioni, come la prenotazione online. Niente apertura serale per bar e ristoranti, mentre le scuole superiori restano aperte. Restano chiuse anche palestre e piscine, consentito lo sport all’aperto. Dunque, salta in maniera definitiva la stagione sciistica, visto che le piste da sci dovranno restare chiuse fino al 6 aprile. Restano gli stop a sale giochi, sale scommesse e parchi divertimento. Il nuovo testo deve ora passare al vaglio delle Regioni per il via libera e poi, una volta approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile. Pasqua blindata, dunque. Dunque, oltre a confermare la forma, quindi l’uso del Dpcm, il premier Mario Draghi vuole seguire anche la linea del precedente esecutivo. Per ora il cambio di passo consiste nei cambi di fascia che partono dal lunedì e dal tavolo di lavoro istituito per modificare i parametri. (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO DPCM: OGGI BOZZA ALLE REGIONI
Oggi la bozza del nuovo Dpcm 6 marzo-6 aprile sarà consegnata alle Regioni nel nuovo vertice con i Ministri Gelmini (Affari Regionali) e Speranza (Salute), secondo appuntamento in 2 giorni dopo le fibrillazioni avvenute ieri nel video collegamento con presenti anche Anci e Province. Il Governo Draghi lavora per mettere a punto il nuovo decreto che rinnovi tutte le regole anti-Covid tra il weekend e la giornata di lunedì, dando il tempo in questo fine settimana agli enti locali di poter apportare correttivi/consigli alla struttura del Dpcm che va a delinearsi.
Il sistema a fasce di colori verrà mantenuto e il lockdown generale scongiurato:, come ha spiegato la Ministra Mariastella Gelmini «Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione». Per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure del Governo e le ordinanze con la classificazione dei colori non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì.
NUOVO DPCM: COSA SI PUÒ E COSA NON SI PUÒ FARE
Stante il divieto fino almeno al 27 marzo di spostamenti fuori Regione (con probabile proroga fino a dopo Pasqua) e con il sistema a colori che viene confermato in toto anche in questo nuovo provvedimento del Governo Draghi, il nuovo Dpcm che va a formarsi dovrebbe essere discusso già oggi nel Cdm delle ore 12.30 ma potrebbe essere definitivamente approvato intorno alle giornate di domenica o lunedì (e avrà valore dal 6 marzo prossimo per 30 giorni). Le regole comprendono dunque le vacanze di Pasqua, con gli italiani che si ritrovano misure molto simili al Natale e al Carnevale, senza possibilità di nuove riaperture neanche in zona gialla e con un sistema differenziato che impedisca il ricorso al lockdown generalizzato. Ecco, in pillole, le regole che il nuovo Dpcm dovrebbe ottemperare dalla prossima settimana:
BAR-RISTORANTI: niente riaperture alla sera nonostante l’asse Regioni-Lega abbia provato fino all’ultimo a considerare una apertura in sicurezza per i ristoranti la sera almeno in zona gialla (e a pranzo in zona arancione). Cts e Ministero della Salute temono ancora gli assembramenti fuori dai locali a si va dunque verso una serrata dopo le ore 18 anche per tutto il mese di marzo e l’inizio aprile: contrario il Governatore Zaia assieme al collega Bonaccini, «Se è vero che non è pericoloso aprire alle 12, lo sia anche alla sera. Penso sia ragionevole. Abbiamo chiesto al Governo l’impegno di entrare nelle singole attività, non con il semplice codice Ateco».
SCUOLA: qui lo scontro tra Governo e Regioni è ancora attivo visto che i Governatori hanno chiesto a più riprese una possibile chiusura delle superiori (con Dad al 100%) fino a Pasqua, trovando il “niet” dei Ministri Speranza e Gelmini «Chiedere la riapertura delle attività economiche e la chiusura delle scuole è una contraddizione di fondo». Si proseguirà dunque con la didattica in presenza tra il 50% e il 75% nelle zone arancioni per le superiori mentre la Dad torna al 100% nelle zone rosse.
SISTEMA COLORI: confermata la struttura bianca-gialla-arancione-rossa con la possibilità di interventi più rapidi e tempestivi, così come i monitoraggi del Ministero. Come già visto in questi giorni, resta la possibilità di chiusure provinciali sia in zona rossa che in zona arancione scuro (Dad 100% e smartworking) con ordinanze rapide a livello regionale, sempre coordinate con il Ministero della Salute.
CINEMA-TEATRI-MUSEI: restano ancora chiusi per tutto il tempo di validità del nuovo Dpcm, nonostante i tentativi delle associazioni di categoria di insistere sul concetto che non vi è rischio di contagio forte laddove vi siano rispettate misure di sicurezza già messe in campo nell’estate e nella prima parte dell’autunno. il Silb nazionale ha presentato al ministro della Cultura Franceschini un doppio decalogo per la riapertura in sicurezza di sale da ballo, discoteche, teatri e cinema: nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro del Cts per valutare la possibilità di aprire con gradualità cinema e teatri dal 27 marzo prossimo, ma resta al momento una mera ipotesi e nulla più.
PISCINE-PALESTRE-SPORT: Ancora lontana la possibilità di vederle riaperture, restano vietati gli sport di contatto a livello amatoriale e non vi saranno riaperture o allentamenti di misure, come già spiegato da Cts e Ministero della Salute.
SHOPPING: negozi chiusi in zona rossa (tranne farmacie, alimentari, ferramenta, cura della persona, parrucchieri), aperti in zona arancione e gialla, chiusi i centri commerciali nel weekend
SECONDE CASE: consentito andare nelle proprie seconde case, anche fuori dalla Regione e pure in zona rossa ma solo per il nucleo familiare proprietario dell’immobile. Vietati viaggi per turismo, a seconda delle ordinanze regionali potrebbero esserci particolari divieti anche di recarsi nella propria seconda casa