Un anticipo di eternità

Cristo offrì a Pietro, Giacomo e Giovanni un anticipo di eternità sul Monte Tabor. Quella stessa eternità che Satana metteva in dubbio

Cristo sul Tabor è mia nonna nei giorni in cui m’appariva ancor più amabile di quanto già lo era di natura: “Non voglio che nessuno ci veda: mettiteli via che un giorno ti torneranno utili”. E, nonna-generosità, mi metteva in mano qualche banconota colorata che io, obbediente, mettevo da parte per i giorni futuri. Soldi che, forse, arrivavano dalla pensione del nonno. La qual cosa, a esser sincero, mi rallegrava ancora di più: il mio futuro era già in azione nel presente dei nonni miei. Ecco perché, quando la vedevo trafugare in camera sua certi giorni, avevo la sensazione che il pomeriggio mi stesse preparando una trappola! 

Sul Tabor, quella volta, stessa trappola di premura. Anche Cristo, come nonna, voleva che nessuno vedesse quella sorta di mancia che riservò ai tre. Per questo li prese con sé, “li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli“. Esattamente come nonna quando mi portava dove nessuno ci vedeva, così fu per Pietro, Giacomo, Giovanni: l’amore è qualcuno che si prende cura di noi meglio di come facciamo noi stessi. Fu gesto di premura da parte di Cristo portarseli lassù. Giù, in mezzo alla baraonda della città, Satana gozzovigliava come un porco: “Fate attenzione che il Rabbì mente spudoratamente – aizzava con i suoi (s)porchi sospetti – Lui vi inganna, non esiste l’Eternità: tutta una truffa!”. Più di qualcuno, nel frattempo, finiva nella sua trappola: Giuda, tra gli amici intimi, era quello più sospettoso e calcolatore. Altri, invece, tenevano i nervi saldi: “Meglio scoprire di esser stati ingannati sul prezzo che sulla qualità della merce!”, ribattevano tra sé medesimi agli imbrogli di Satana. Che, nel frattempo, amava fare lunghissime spiegazioni.

Non sapeva, porco com’è, che chi dice bugie non lo riconosci dalle gambe corte, ma dalle spiegazioni lunghe. Per questo Cristo non diede spiegazioni, ma fece loro gustare un anticipo di eternità: “Fu trasfigurato davanti a loro“. Perché una bugia può prendersi cura del presente, e Satana lo sa così bene da giocare a fottere l’uomo. Ma la bugia non ha futuro, per questo Cristo pone loro davanti ciò che sarà. Perché, come diceva nonna, mettessero in tasca quell’immagine e la guardassero, poi, nei momenti duri che sarebbero arrivati. Quando, nel pieno della tempesta, lusso e tirannide sarebbero state tentazioni appetitose: ancora oggi riesce a sorprendermi la freddezza e la lucidità dei ragionamenti di Satana. 

Lassù, all’insaputa del resto della ciurma, Cristo fece il bucato a quei tre cuori di burro che Lucifero stava insidiando con i suoi sospetti. Marco, l’evangelista che non ha tempo da perdere, dipinge però una curiosità: “Nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche“. Quello che provarono lassù, nel mezzo di quel biancore, fu uno smarrimento da meraviglia: “È bello per noi essere qui!. Alla faccia di Satana, avevano ritrovato la fiducia nel futuro: Cristo diede loro un anticipo (ulteriore) di fiducia perché anche loro si fidassero di Lui.

Una scintilla di felicità, non assoluta né definitiva. La felicità timida di chi ha ritrovato forza nella promessa, la strada perduta. Il viaggio, però, è ancora tutto da percorrere: “Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto” (cfr Mc 9,2-10). Dopo ciò che avevano visto, gustato lassù, nulla e nessuno avrebbero potuto più insospettirli. Capiterà, invece, che cadranno di nuovo: Pietro dirà di non conoscerlo, gli altri due faranno a pugni per poter stare sugli scranni del potere, altri ancora lo molleranno appena entreranno in città. Il giorno del gran dolore, nel Getsemani, tutti prenderanno sonno come dei ghiri. 

Nulla che Cristo non conteggiasse: sapeva che, certe volte, il nemico più astuto si nasconde nell’intimità famigliare. Nel frattempo continua a scommettere sul loro futuro: è lì che si nasconde la verità. E, in previsione della tempesta, agisce come nonna: “Venite qui: guardate e memorizzate. Questa foto tornerà utile nei giorni difficili che verranno”. Non capivano cosa volesse dire: non eran mai stati dei geni in materia. Per questo, Cristo, riservò loro la premura dei giorni migliori.

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