Rinviati i versamenti delle rate per la Rottamazione Ter e la regolarizzazione nota come “saldo e stralcio”. Lo ha annunciato il Ministero dell’Economia e delle Finanze rispolverando il “vecchio” strumento dei comunicati legge. Questa notizia dà un po’ di respiro a imprese e cittadini che temevano l’appuntamento con il Fisco. Sventata così la scadenza del 1° marzo, a cui era fissato il pagamento delle rate della pace fiscale congelate durante la pandemia, ma appunto solo fino al 28 febbraio. Il Tesoro annunciando la proroga non ha però indicato la nuova data di scadenza, quella entro cui va fatto il pagamento: sarà stabilita nei prossimi giorni. Se non ci fosse stata la proroga stabilita poche ore fa dal Mef, chi non avesse pagato sarebbe decaduto dalla rottamazione.
Stando ad una stima del Sole 24 ore, parliamo di un provvedimento che interessa circa 1,2 milioni di imprese e cittadini. Ma dalla nota si evince che la sospensione riguarda anche la scadenza del pagamento della prima rata del 2021 della Rottamazione Ter, quindi non solo quelle dovute nel 2020.
PROROGA SCADENZE ROTTAMAZIONE E “SALDO E STRALCIO”
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze informa che è in corso la redazione di un provvedimento che differirà il termine del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della Rottamazione-ter (articoli 3 e 5 del DL n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (art. 1 commi 190 e 193 della Legge 145/2018). E spiega che ciò riguarda le rate del 2020 non ancora versate così come la prima rata del 2021 della rottamazione. Questo provvedimento entrerà in vigore dopo il primo marzo e i pagamenti, anche se non effettuati entro tale data, saranno comunque considerati tempestivi, «purché effettuati nei limiti del differimento che sarà disposto». Stando a quanto riportato da Repubblica, la “sistemazione” dovrebbe arrivare col decreto Ristori cinque che intanto dovrebbe cambiare nome e diventare “sostegno”. Qui troverà spazio anche la definizione dei nuovi contributi alle aziende chiuse per la pandemia col calcolo del calo di fatturato su tutto l’anno 2020, quindi non più solo su aprile. Inoltre, verrà abbandonata la logica dei codici Ateco in favore invece degli aiuti sui costi fissi.