Il vaccino anti Covid funzionano, ma bisogna tener sempre conto che c’è una piccola quota non protetta. Lo precisa Silvio Garattini, presidente dell’Irccs Istituto Mario Negri. «Purtroppo dovremo aspettarci che qualcuno abbia problemi, nonostante l’iniezione scudo anti-Covid», ha dichiarato il farmacologo, secondo quanto riportato dall’AdnKronos. Non avendo i vaccini un’efficacia del 100%, c’è sempre qualcuno che potrebbe non essere protetto del tutto. In merito al caso del paramedico 53enne affetto da variante inglese e morto ieri in provincia di Caserta, nonostante avesse completato il ciclo della vaccinazione, Garattini preferisce non sbilanciarsi: «Ci sono tante variabili che potrebbero essere entrate in gioco». L’ipotesi è che l’uomo possa aver contratto l’infezione dopo la somministrazione della prima dose.
A tal proposito, il farmacologo ricorda che «va considerato anche il lasso di tempo necessario per sviluppare gli anticorpi» dopo la prima iniezione. E poi c’è sempre quella piccola quota scoperta: «Difatti negli studi sperimentali e in studi fatti in Israele non è che tutti risultano protetti».
GARATTINI SU REGOLE, SCUOLE E CONTAGI
Silvio Garattini ricorda che il vaccino Pfizer comporta una riduzione dell’87% delle ospedalizzazioni dopo due dosi e del 92% nei casi severi. Per questo il farmacologo torna a ribadire che non bisogna mai abbassare la guardia. «Seguiamo tutti le regole, anche dopo essere stati vaccinati», dice all’Adnkronos. E fa il suo esempio: ha ricevuto le due dosi, ma continua a indossare la mascherina, sta attento ai contatti, evita i luoghi affollati, lava frequentemente le mani e si monitora la temperatura quando arriva all’Irccs Istituto Mario Negri di Bergamo di cui è presidente. Ma Garattini ha affrontato anche il tema delle scuole e delle possibili chiusure. «Bisogna vedere quali sono adesso le situazioni locali» per quanto riguarda la circolazione del coronavirus. «È questa valutazione che dovrebbe guidare le scelte», ha aggiunto l’esperto, secondo cui non andrebbero mandati i bambini a scuola in zona rossa. A tal proposito evidenzia che gli ultimi dati «sono molto preoccupanti». Per quanto riguarda le varianti Covid e la trasmissibilità tra i più piccoli, «mancano dati precisi per inquadrare con certezza questo aspetto».