Non c’è Festival di Sanremo senza le polemiche e l’ultima bagarre ha coinvolto Amadeus, reo di aver fatto il segno della croce nel corso della serata di ieri, martedì 3 marzo 2021. A prendere le difese del conduttore e direttore artistico della kermesse canora ci ha pensato Giuseppe Povia, intervenuto ai microfoni di Adnkronos…
Il cantante, come dicevamo, si è schierato al fianco di Amadeus: «L’identità occidentale nasce da tre città, Roma, Atene, Gerusalemme pensiero giuridico romano, pensiero filosofico greco e Cristianesimo. Il segno della croce, credenti o non credenti, è cultura che non si può rinnegare. Perché le polemiche non si scatenano anche quando i giocatori di calcio lo fanno a inizio partita?».
POVIA DIFENDE AMADEUS: “SEGNO DELLA CROCE? É CULTURA”
Povia si schiera al fianco di Amadeus, dunque, e nel corso dell’intervista rilasciata ai microfoni di Adnkronos si è poi soffermato sulla kermesse canora, evidenziando che non sta seguendo lo spettacolo dell’Ariston: «Siamo invasi da Utenti e Utonti, bisogna solo scegliere da che parte pensare. Non guardo Sanremo perché quando non partecipo ci soffro ma se si parla di questo.. forse un Povia che canta cose normali e quindi controcorrente, ci dovrebbe stare». Ricordiamo che Povia, milanese classe 1972, è stato in passato grande protagonista del Festival e vanta anche un successo degno di nota: la sua Vorrei avere il becco nel 2006 fu 1ª classificata nella categoria “Uomini” e 1ª classificata nella finale.