Guerra legale doveva essere e battaglia legale sarà: 8 parlamentari espulsi dal Movimento 5 Stelle per non aver votato la fiducia al Governo Draghi dopo il voto su Rousseau – i senatori Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Fabio Di Micco e le deputate Rosa Alba Testamento e Leda Volpi – hanno dato mandato all’avvocato Daniele Gradara di procedere con il ricorso legale per chiedere l’immediato reintegro dei parlamentari nei rispettivi gruppi M5s.
All’Adnkronos il legale ha spiegato la ratio dell’intervento presentato: «Altri parlamentari si aggiungeranno nei prossimi giorni. Intanto depositeremo il ricorso sia in sede parlamentare (presso la Commissione contenziosa del Senato e il Consiglio di giurisdizione della Camera) che in sede civile. Chiederemo anche il risarcimento dei danni morali, di immagine ed esistenziali». In conclusione, l’avvocato Gradara ribadisce «Non è ammissibile, in un Paese democratico, cacciare un parlamentare che è rimasto fedele al programma e agli elettori che lo hanno votato».
CAOS M5S, LE TRAME CONTE-GRILLO-DI MAIO
Nel frattempo dopo l’investitura “informale” a leader M5s di una settimana fa a Roma, Giuseppe Conte prova a tenere insieme i “cocci” dei gruppi parlamentari ma tra espulsi ribelli, delusi e appartenenti al nuovo gruppo “L’Alternativa c’è” il senso di unità in casa 5Stelle è tutt’altro che vicino. Secondo i retroscena del Corriere della Sera, la possibilità più concreta al momento in testa a Davide Casaleggio è la costituzione di un nuovo sito (Movimento2050.it dovrebbe essere il dominio) per poter far votare lì il nuovo organo collegiale il quale, una volta eletto, potrebbe percorrere il piano per il futuro M5s: questo sarebbe in aperto contrasto con la linea Grillo sulla leadership affidata a Giuseppe Conte e anche per questo motivo il figlio del fondatore domenica scorsa all’Hotel Forum con lo stato maggiore grillino non era presente.
Come ci ha raccontato in esclusiva al Sussidiario l’ex capo della comunicazione M5s alla Camera tra il 2013 e il 2014, l’avvocato Nicola Biondo «il M5s è destinato ad alimentare le ambizioni politiche di Di Maio», come ad esempio un nuovo partito. Di contro, Grillo vorrebbe stare «attaccato al potere» e non sembra avere grandi idee politiche: «In questo momento hanno bisogno di una guida, Conte, ma l’importante non è la guida, è chi la indica. Chi designa la guida è il vero leader. Assistiamo alla vendetta di Grillo», conclude Biondo. Secondo Dagospia inoltre, il futuro leader Conte potrebbe non avere vita facile proprio per questo scontro interno “nascosto” Grillo-Di Maio, con il primo intenzionato a comporre l’asse con Pd e Leu e il secondo invece più interessato a sposare la linea Casaleggio piuttosto che vedere il rivale-alleato Giuseppe Conte in plancia di comando della “nave” a 5Stelle.