Il brano “La canzone del sole” di Lucio Battisti non ha forse bisogno di presentazioni, trattandosi di un vero e proprio classico della musica italiana. La canzone fu pubblicata nel 1971 (il lato B era “Anche per te”) ed è certamente una delle più conosciute e suonate durante i classici falò estivi in spiaggia. Iconico l’attacco che recita: “Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse e l’innocenza sulle gote tue due arance ancor più rosse…”. Il brano rappresentò uno dei maggiori successi del cantante romano nonchè tra i brani indimenticabili da svariate generazioni.
“La canzone del sole” fu la prima incisa con etichetta Numero Uno ma solo l’anno seguente, nel 1972, conobbe il grande successo occupando tutti i posti in vetta alle classifiche di vendita dei singoli. Se all’iniziò dovette accontentarsi di un 93esimo posto, l’anno seguente, nel 1972, arrivò tra i primi posti delle classifiche nonostante la forte concorrenza del periodo. Iconica anche la copertina dell’album in cui Battisti appare mentre cammina in un prato con una valigetta in mano ed una margherita in bocca, riprendendo parte del testo.
LUCIO BATTISTI, IL SODALIZIO CON MOGOL
Nato nel 1943, Lucio Battisti ci ha lasciati il 9 settembre 1998. Considerato tra i più innovativi cantautori e musicisti della scena musicale italiana, ha contribuito con la sua arte a riscrivere la storia della musica nostrana. Il suo nome è strettamente connesso al lungo sodalizio con Mogol avvenuto nella metà degli anni Sessanta. Entrambi divennero gli autori del brano 29 settembre, ai vertici delle hit parade, interpretato dagli Equipe 84. La vera consacrazione come cantante ed autore avvenne solo alla fine degli anni Sessanta. “Trovo che le canzoni che ho scritto prima del mio debutto come cantante siano state ottimamente interpretate dai Dik Dik, Equipe 84, etc… ma a un certo punto, mi sentivo di poter dire la mia anche come cantante, cioè di aggiungere qualche cosa, non di migliore ma di diverso, magari, a quella che era la mia canzone”, dichiarò Battisti rispondendo alla domanda su cosa l’avesse spinto a iniziare a cantare.
LA CANZONE DEL SOLE, IL TESTO DEL BRANO DI LUCIO BATTISTI
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
Le tue calzette rosse
E l’innocenza sulle gote tue
Due arance ancor più rosse
E la cantina buia dove noi
Respiravamo piano
E le tue corse, e l’eco dei tuoi no, oh no
Mi stai facendo paura
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna dimmi
Cosa vuol dir sono una donna ormai
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai
Per diventar quel che sei
Che importa tanto tu non me lo dirai
Purtroppo
Ma ti ricordi l’acqua verde e noi
Le rocce, bianco il fondo
Di che colore sono gli occhi tuoi
Se me lo chiedi non rispondo
O mare nero, o mare nero, o mare ne
Tu eri chiaro e trasparente come me
O mare nero, o mare nero, o mare ne
Tu eri chiaro e trasparente come me
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi
Noi due distesi all’ombra
Un fiore in bocca può servire sai
Più allegro tutto sembra
E d’improvviso quel silenzio fra noi
E quel tuo sguardo strano
Ti cade il fiore dalla bocca e poi
Oh no, ferma ti prego la mano
Dove sei stata, cos’hai fatto mai?
Una donna, donna, donna, dimmi
Cosa vuol dir sono una donna ormai
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
Non so chi sei, non so più chi sei
Mi fai paura oramai purtroppo
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
Gli spruzzi e le tue risa
Cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi
La fiamma è spenta o è accesa?
O mare nero, o mare nero, o mare ne
Tu eri chiaro e trasparente come me
O mare nero, o mare nero, o mare ne
Tu eri chiaro e trasparente come me
No, no, no, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)
No, no, no, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)
No, no, no, no (O mare nero, o mare nero, o mare ne)
No (O mare nero, o mare nero, o mare ne)
Il sole quando sorge, sorge piano e poi
La luce si diffonde tutto intorno a noi
Le ombre ed i fantasmi della notte
Sono alberi e cespugli ancora in fiore
Sono gli occhi di una donna
Ancora pieni d’amore