Il Premio Nobel per la Pace 2021 a chi sarà assegnato? La domanda è più che mai lecita, però la risposta, quest’anno come non mai, non è affatto agevole. Basta infatti dare uno sguardo al novero dei candidati, comunicato ufficialmente dal Comitato norvegese: in lizza per la vittoria finale ci sono 329 soggetti, fra i quali figurano 234 persone e 95 organizzazioni. Una cifra elevatissima, la terza più alta di tutti i tempi, a testimonianza di come, in questo primo anno pandemico, siano state molteplici le personalità e i sodalizi a essersi spesi in prima linea per l’umanità.
A fare i primi nomi è stata la rivista “Vanity Fair” e la rete è prontamente andata in subbuglio. Su tutti, spicca quello della giovanissima attivista svedese Greta Thunberg, il cui profilo, da sempre, divide l’opinione pubblica. Attenzione poi al profilo del dissidente russo Aleksej Navalny, attualmente detenuto a Pokrov, e a quelli delle attiviste bielorusse Svetlana Tikhanovskaja, Veronika Tsepkalo e Maria Kolesnikova, autrici della protesta in seguito alle ultime elezioni, che hanno riconfermato al timone della nazione il presidente Lukashenko, accusato di brogli.
PREMIO NOBEL PER LA PACE 2021: ATTENZIONE AL MOVIMENTO BLACK LIVES MATTER
Alcuni degli altri candidati al Premio Nobel per la Pace 2021 sono, come riporta “Vanity Fair”, Stacey Abrams, ex candidata al ruolo di governatore della Georgia, ma anche Jared Kushner, il genero dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, per via del suo impegno nel mettere in piedi i noti “accordi di Abramo”, che hanno portato la pace fra Israele e altre quattro nazioni (Emirati Arabi Uniti, Sudan, Marocco e Bahrein). Attenzione, poi, al nome che non ti aspetti: quello del movimento Black Lives Matter, campagna di mobilitazione per i diritti degli afroamericani che ha raggiunto il picco di notorietà in seguito ai tragici accadimenti che hanno portato all’uccisione di George Floyd da parte della polizia. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infine, coltiva speranze di trionfo. Per ora, però, qualsiasi curiosità dovrà essere rimandata: la consegna del Nobel è prevista verso la fine dell’anno ed è dunque prematuro sbilanciarsi in pronostici e cercare di capire chi succederà nell’albo d’oro al World Food Programme.