Caro direttore, sarà ora di cambiare dicitura alla Festa dell’8 marzo
Già, perché la Festa della Donna si è ridotta per molti a megafono mediatico con cui pretendere sempre più mani libere per “fare la festa” a queste creature che stanno nel grembo materno e diventate non solo oggetto di eccidio ma di teorizzato “apartheid”. Infatti oltre alle discriminazioni etniche, politiche, religiose, sessuali siamo stati capaci di inventarci anche quella anagrafica: sotto una certa soglia di età non puoi accampare diritti!
Facciamo così allora: dalla prossima volta chiamiamola festa della “persona al femminile”, sempre che la dittatura gender lo permetta. Così sarà chiaro che è festa delle donne sì, ma anche delle bambine di qualunque età, comprese quelle che stanno nel grembo materno. Non una di meno.
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