Se la Ferrari SF21 è quella della riscossa è ancora presto per dirlo. È quello che sperano i tifosi, che però hanno imparato la lezione dello scorso anno, quindi si approcciano alla nuova stagione di Formula 1 con disillusione per evitare di riprovare l’ultima cocente delusione. Questo però non vuol dire che non ci sia curiosità, anche perché le novità non mancano. A primo impatto, non sembra esser cambiato molto rispetto alla monoposto con cui la Scuderia di Maranello ha toccato il punto più basso della sua storia, ma in realtà le modifiche sono sostanziali, poi se sono pure efficaci lo scopriremo presto. Non c’è stata alcuna rivoluzione, anche se sarebbe stata necessaria, ma i regolamenti impongono di mantenere lo stesso telaio del 2020 e ci sono poche possibilità di modifica. Dunque, gli sviluppi riguardano tutti gli aspetti consentiti dalle norme. Ciò è che è completamente nuovo è il motore, che potrebbe avere una trentina di cavalli in più. Ad esempio, si è lavorato sul layout e su come aumentare l’efficienza termica, anche con la collaborazione della Shell. Il vantaggio è stimato in oltre un decimo di secondo di tempo sul giro. Ma il lavoro è ancora in corso: si sta sviluppando il sistema ibrido e la parte elettronica.
Un altro elemento inedito è rappresentato dal musetto, criticato duramente l’anno scorso perché aveva una forma più “abbondante” rispetto ai progetti delle altre monoposto. Il fondo del musetto è stato rinnovato: ha un naso a punta, mentre ai lati ci sono i canali dei supporti dell’ala. Ci sono però quattro profili seghettati tra telaio e muso. Le prese dei freni hanno forme più angolate, mentre la presa dinamica della power unit ha una forma più tondeggiante intorno alla freccia celeste.
FERRARI SF21 SOLO DA TERZO POSTO?
Tra le novità della Ferrari SF21 anche l’impianto delle “pance”: l’andamento verso il fondo è piatto, sulle masse radianti è stata creata una “rampa” con una zona scavata sotto le prese d’aria ai lati del cockpit. Le stesse prese seguono un disegno su due livelli seguendo un andamento inclinato verso il fondo del retrotreno. A tal proposito, la grafica mostra un cambio di tonalità del rosso, perché la tinta è più scura, amaranto. Anche il carattere del numero sulla pinna è ripreso dalla colorazione della livrea celebrativa presentata al Mugello. Cambia la gestione dei flussi, guidati verso il retrotreno. Il pilone verticale si stacca più nettamente dal profilo superiore che a sua volta si raccorda al fondo con un elemento ondulato e un canale, mentre i “coltelli” verticali dietro le ruote anteriori hanno uno sviluppo ridotto in altezza. Inoltre, gli elementi di raccordo tra i due piloni verticali hanno 5 elementi a “veneziana” contro i 3 elementi della precedente monoposto. Va riconosciuto, dunque, un grande lavoro riguardo i passaggi di aria, un aspetto che ha un impatto sulle prestazioni.
Non potendo intervenire sulla parte anteriore, che ha ricevuto modifiche meno radicali a causa del regolamento, è stata sviluppata una nuova ala anteriore. La Ferrari ha deciso, dunque, di operare un cambiamento radicale sulla parte posteriore, realizzando un nuovo cambio e nuove sospensioni, usando i due gettoni di sviluppo. Ciò insieme alle modifiche nel sistema di raffreddamento potenzialmente dovrebbe ridurre il gap con la Mercedes. «L’auto è stata migliorata in tutte le aree in cui sono consentiti gli sviluppi», ha dichiarato oggi il Team Principal Mattia Binotto in occasione della presentazione. Presto capiremo se ciò è sufficiente per tornare “almeno” competitivi. Più che Mission Winnow (nome dello sponsor, ndr) a Maranello è partita l’operazione rilancio in Formula 1.