“La bambina che non voleva cantare” narra la vera storia di Nada Malanima, il “pulcino di Gabbro”. Nata in una famiglia modesta, ma con un orecchio per la musica, prende il nome dalla zingara che alla madre, durante la gravidanza, aveva pronosticato che la figlia sarebbe stata di successo. Si capì subito comunque che Nada aveva una voce fuori dal comune, così la madre decise di portarla da un maestro di canto. Ma lei preferiva cantare tra amici, le luci dei riflettori non le interessavano. Proprio per questo il rapporto con la madre è stato ambivalente. La mamma aveva una salute complicata, esaurimenti continui, quindi spesso veniva ricoverata, e Nada è cresciuta con la costante paura di perderla. Un talent scout poi si accorse della sua voce e la mise sotto contratto a 14 anni.
Così Nada Malanima divenne Nada, avviandosi al successo grandioso che fu “Ma che freddo fa” dopo il Festival di Sanremo del 1969. Ma vinse nel 1971 con “Il cuore è uno zingaro”. Travolta da un successo straordinario, Nada faticava però a convivere con la sua popolarità, soffrendone.
NADA MALANIMA, VERA STORIA “HO ODIATO IL SUCCESSO”
Al termine di ogni esibizione Nada vomitava. Non era solo il successo a farla star male, ma anche il fatto che cantasse cose che non le corrispondevano. «Ho odiato il mio lavoro. Non sono mai stata felice con il successo perché pensavo che così perdessi di vista le cose più autentiche», raccontò Nada Malanima a Repubblica. Si sentiva in trappola e stava male, solo col tempo capì che il suo talento era un’opportunità. Provò a scappare, a rompere i contratti, ma la convinsero a restare. Proprio il disco che più sentiva suo, quello nato dalla collaborazione col poeta un po’ bohémien Piero Ciampi, fu un flop clamoroso. Non era quello che la gente si aspettava da lei, ma per Nada fu un ritorno alla realtà. Diventò più consapevole del suo talento e imparò a imporsi per cantare canzoni che le appartenevano. Della vera storia di Nada Malanima fa parte Gerardo Manzoli, in arte Gerry il bassista dei Camaleonti, che sposò e da cui ha avuto la figlia Carlotta. Ora vivono in un casolare nella campagna maremmana. Anche lì non ha mai smesso di cantare e scrivere canzoni, lontano da quel “circo” che non ha mai sentito suo. Ma ha anche scritto la sua storia e tre romanzi.