È terminata alle ore 16 la Conferenza Stato-Regioni dove – emerge dalle agenzie – non si è discusso primariamente delle nuove chiusure bensì si è parlato del piano vaccini rinnovato dal Governo Draghi e dal commissario Figliuolo. Questo significa che su Dpcm-decreto legge si discuterà nuovamente domani in una nuova riunione Governo-Regioni coadiuvata dalla Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Lockdown generalizzato escluso, ma più restrizioni nelle zone gialle e weekend con possibili zone rosse-arancioni nazionali che impediscano ai cittadini i movimenti il più possibile. Non solo, resta la “stangata” sulla settimana di Pasqua dove potrebbe persistere una sorta di lockdown generalizzato con l’impossibilità di uscire dal proprio Comune e la maggiorparte dei negozi chiusi. Nel frattempo, dalle anticipazioni dei dati Iss sulle singole Regioni, si avviano verso la zona rossa per soglia superata dell’incidenza casi Piemonte, Friuli Venezia Giulia e forse anche Lombardia.
Si discute tanto tra i diversi partiti dell’esecutivo quanto tra Stato e Regioni, con il vicepresidente della Conferenza Giovanni Toti che lamenta l’iter confermato anche da questo Governo «Ci aspettavamo un cambiamento di rotta, se poi abbiamo i Dpcm come Conte, anticipati alla stampa quotidiana come succede da ieri per la Conferenza delle Regioni di oggi. Pensare di utilizzare lo stesso metro in situazioni molto diverse è la massima ingiustizia possibile. I cittadini, dopo un anno di lockdown e imprese chiuse a singhiozzo, non sono più disposti a tollerarlo, ma in un Paese in cui sono già vietati gli spostamenti tra le regioni e tra i comuni in zona arancione, non credo ci siano molte altre misure generali da prendere».
DECRETO SOSTITUIRÀ IL DPCM
Si discuterà nuovamente di misure e chiuse nel nuovo incontro oggi tra Governo e Regioni in video collegamento da Palazzo Chigi: secondo il Corriere della Sera, la cabina di regia anti-Covid riunita ieri da Draghi avrebbe deciso di sostituire il Dpcm con un nuovo Decreto Legge che possa entrare in vigore da lunedì 15 marzo. Varianti diffuse e ricoveri in aumento avrebbero fatto propendere per la linea dura seguendo le indicazioni giunte nuovamente dal Cts: Pasqua in lockdown, esattamente come Natale, con una zona rossa o arancione nazionale prevista per ogni weekend (sabato e domenica, ndr) da lunedì fino al 6 aprile 2021.
I diversi nodi emersi ieri nel vertice a Palazzo Chigi tra i Ministri delle singole forze di Governo, i tecnici scienziati Brusaferro e Locatelli e lo stesso Presidente del Consiglio sono stati raccolti e verranno presentati oggi dai Ministri Gelmini e Speranza nel video collegamento con le Regioni: spostamenti, chiusure, visite ad amici/parenti, indennizzi-ristori, di questo si parlerà oggi nell’incontro e di questo con ogni probabilità si dovrà trovare una sintesi nel Consiglio dei Ministri previsto per venerdì. La linea Draghi resta ferma sulla necessità di comunicazione con tempestività e anticipo le eventuali nuove misure, per questo qualsiasi nuovo Dpcm o Decreto sia alla porta verrà presentato tra venerdì e sabato ed entrerà in vigore da lunedì.
REGOLE LOCKDOWN PASQUA: COSA CAMBIA
«Ci attendono settimane ancora difficili, stretta è probabile per evitare peggioramento», ha detto ieri sera il Ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo alla trasmissione “Accordi e Disaccordi” sul Nove. Con la via scelta di un disegno di legge che possa essere approvato in tempi rapidi in Parlamento – per meglio coinvolgere le Camere, come già promesso dal Premier Draghi durante il suo insediamento – la principale novità dovrebbe riguarda l’ingresso automatico in zona rossa di tutte le Regioni che superano i 250 contagi su 100mila abitanti in 7 giorni. Tra le altre misure allo studio del Governo vi è anche la proroga del divieto di spostamenti tra Regioni, in scadenza il prossimo 27 marzo: la misura della zona rossa nazionale nel weekend è tutt’altro che decisa, come si è visto ieri nella cabina di regia (non è escluso un nuovo appuntamento oggi dopo il confronto con le Regioni, ndr).
Gli scienziati avrebbero proposto una misura simile al Natale, ovvero il divieto di uscire dal proprio Comune con negozi chiusi ovunque durante i weekend, vietando però le deroghe delle visite a parenti/amici (come invece era stato deciso a Natale 2020). Non solo, nel Decreto Legge dovrebbe essere inserita una norma – secondo il CorSera – che preveda divieti mirati nei 7 giorni da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile: limitare ogni spostamenti, no pranzi/incontri con amici o parenti, niente gite e probabile chiusura bar-ristoranti anche in settimana. Il Centrodestra non ci sta e proverà sia oggi lato Regioni che domani nel CdM a proporre alternative credibili al mero lockdown.
COSA SUCCEDERÀ NEI PROSSIMI GIORNI
Nel corso dell’incontro tra Governo e Regioni saranno esaminati i nuovi dati sulla diffusione del contagio e approfondimenti condotti con gli stessi enti locali: domani, ha spiegato Palazzo Chigi, il CdM potrà valutare l’adozione di eventuali misure con partenza delle nuove restrizioni da lunedì. Domani poi è previsto l’arrivo del nuovo monitoraggio Iss che consentirà alla cabina di regia anti-Covid di stilare tutti i possibili cambi di colore che poi Speranza siglerà nelle ordinanze serali del venerdì (in vigore sempre da lunedì 15 marzo): si valutano criteri più “tempestivi” per agire su chiusure e restrizioni, come ad esempio l’incidenza delle varianti nei singoli territori, l’indice di trasmissibilità Rt ma anche l’occupazione dei posti in terapia intensiva e il numero di cittadini vaccinati. «Servono misure tarate su un virus che ora, con le varianti, corre più velocemente. Il modello finora costruito ha funzionato, ma quell’algoritmo non prevedeva appunto la variante inglese», spiega il Ministro della Sanità.
«I nostri scienziati ci chiedono di assumere misure più rigorose e credo che sia giusto», insiste Speranza, con il suo vice Pasquale Sileri che si fa però ben più guardingo nel presentare la situazione come di assoluta necessità per un lockdown, «Il lockdown solo dove serve e si può convivere con aree chiuse in maniera chirurgica. Aspettiamo i dati della cabina di regia, ma bisogna lasciare il tempo alle persone per organizzarsi in caso di eventuali chiusure localizzate» (intervista del sottosegretario alla Salute a ”24Mattino” su Radio24). Pd, M5s e Leu si collocano su una linea più rigorista, mentre Fi, Lega e Iv frenano su nuove misure nazionali generalizzate: per questo scontro interno il CdM proverà a decidere in una sintesi del Premier Draghi tenendo conto dei nuovi dati di domani e di tutte le specifiche sfumature per evitare provvedimenti inutilmente punitivi per la popolazione.