Nella forma non è lockdown, nella sostanza lo è praticamente, perché più di mezza Italia è finita in zona rossa dopo la riunione della Cabina di regia, alla luce dei dati emersi dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute. Rispetto a quanto vi abbiamo riportato in precedenza, le novità riguardano la Basilicata e la Provincia autonoma di Bolzano, che erano in bilico. Nel primo caso c’è stato un confronto con la Regione a causa della “instabilità” di alcuni dati, mentre nell’altro si rischiava la permanenza in zona rossa. Invece entrambi i territori sono stati “promossi” in zona arancione a partire da lunedì.
Dunque, non esiste più, fino a Pasqua, la zona gialla. Resta invece la bianca, dove si colloca solo la Sardegna. Dopo l’annuncio ufficiale del ministro della Salute Roberto Speranza, si attende che firmi le nuove ordinanze con cui verranno formalizzati i “cambi di colore”. (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA, 10 REGIONI E TRENTO IN ZONA ROSSA
Dalla Cabina di regia trapela qualche sorpresa in merito alle nuove ordinanze. Alcune Regioni che sembravano destinate alla zona arancione finiscono direttamente in quella rossa. È questo il caso, ad esempio, della Puglia, che è attualmente in zona gialla. In zona rossa anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto e Provincia autonoma di Trento. Si aggiungono a Campania e Molise. Attualmente è in corso una verifica dei dati per la Basilicata, in bilico anche la Provincia autonoma di Bolzano. Tutte le altre regioni in area arancione, tranne la bianca Sardegna. Si tratta di Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria, Toscana, Valle d’Aosta. Stando a quanto riportato dall’Ansa, il ministro della Salute Roberto Speranza, alla luce dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, firmerà presto nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA, LE PRIME INDISCREZIONI
Italia sempre più a tinte rosse e arancioni dopo il nuovo monitoraggio Iss. Nessuna regione ora in zona gialla conserverà questo collocamento. Fatta eccezione per la Sardegna, destinata a restare in zona bianca, ci saranno nuove ordinanze che entreranno in vigore dal 15 marzo 2021 con nuovi colori per le regioni. Sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, verranno collocate in zona rossa le seguenti Regioni: Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Veneto e Marche. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, in zona arancione ci saranno: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Toscana, Valle d’Aosta.
Intanto oggi è stato anche approvato dal Consiglio dei ministri un decreto che sarà in vigore dal 15 marzo al 6 aprile e introdurrà misure più restrittive e regole rigide nella determinazione dei colori assegnati a ciascuna regione. (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA, L’ITALIA CAMBIA “COLORI” REGIONI
Si rinnova l’ormai consueto appuntamento del venerdì, che vede riunirsi la cabina di regia anti-Covid tra Cts-Ministero della Salute-Ministeri economici-Regioni per effettuare una ricognizione dettagliata sui dati settimanali in arrivo dal monitoraggio Iss e, di conseguenza, addivenire al report decisivo per la nuova suddivisione in “zone colorate” per le Regioni italiane. La scorsa settimana l’indice Rt medio ha superato quota 1 dopo sette settimane e lo scenario pandemico nel nostro Paese non sembra affatto essere in fase di miglioramento, anzi: i contagi si moltiplicano di giorno in giorno, le varianti e i relativi focolai impazzano in diverse aree della nazione e mai come in questo momento si avverte la disarmante sensazione di essere tornati indietro di un anno nel tempo, al marzo del 2020, quando l’Italia era in balìa di un nemico ancora sconosciuto.
Intanto, ad oggi la mappa nazionale registra la seguente classificazione, pronta tuttavia a subire stravolgimenti in base alle prossime ordinanze emanate (che, come di consueto, non saranno solo di natura nazionale, ma potranno essere anche regionali e provinciali, proprio nell’ottica di istituire lockdown mirati laddove si renda necessario): zona bianca (Sardegna), zona gialla (Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta), zona arancione (Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto e province autonome di Bolzano e di Trento), zona rossa (Basilicata, Campania e Molise).
CABINA DI REGIA, ECCO I NUOVI COLORI
Nel pomeriggio, poi, il ministro della Salute Roberto Speranza, sarà chiamato a valutare i dati epidemiologici stilati da Iss e Cts e in cabina di regia giungere alle nuove importanti formulazioni sulle chiusure della prossima settimana. Allo stato attuale delle cose, a rischiare la zona rossa sono cinque Regioni: Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Piemonte. Partendo da quest’ultimo, il passaggio in rosso è dato per scontato, come rivela il governatore, Alberto Cirio: “L’Rt in Piemonte è salito a 1.41. Non abbiamo ancora il report, ma da Roma l’Iss ci ha anticipato il dato”. Gli ospedali sono sotto pressione e nelle scorse ore è stato dato lo stop a tutti gli altri ricoveri. Anche la Lombardia teme la zona rossa: “Stiamo aspettando dalla cabina di regia i nostri dati per capire in che condizione ci troveremo – afferma il presidente Fontana –. Lo dico chiaramente: ora noi stiamo soffrendo e c’è una tensione ospedaliera importante, con una diffusione più rapida rispetto alle altre ondate”.
Nel Lazio i dati sono in netto peggioramento, ammette l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: “Il valore Rt è a 1.3, la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25, anche se l’incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta”. Rt analogo per il Friuli-Venezia Giulia, dove anche gli altri dati parametrici, attualmente in evoluzione, farebbero prefigurare il passaggio alla fascia di colore più critica. Infine, il Veneto, il cui governatore, Luca Zaia, ha detto che la regione è “sul filo del rasoio, tra arancione e rosso. Siamo al 14% di coefficiente di riempimento dell’area non critica e del 12% nelle terapie intensive”.