Dopo le rassicurazioni dell’Aifa, arrivano direttamente quelle di AstraZeneca. La casa biofarmaceutica anglo-svedese, in virtù dell’allarme scatenato da alcuni eventi trombotici insorti in alcune persone sottoposte alla vaccinazione con il loro siero, interviene con un comunicato ufficiale. Si chiarisce, quindi, che non vi è alcun dubbio riguardo la sicurezza del vaccino sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford. «AstraZeneca desidera rassicurare sulla sicurezza del suo vaccino COVID-19 sulla base di chiare prove scientifiche», la premessa. L’azienda assicura poi che il tema della sicurezza «è di fondamentale importanza», per questo lo monitora costantemente.
Per AstraZeneca il caso è chiuso e spiega il motivo. «Un’attenta revisione di tutti i dati di sicurezza disponibili su più di 17 milioni di persone vaccinate nell’Unione Europea (UE) e nel Regno Unito con il vaccino COVID-19 AstraZeneca non ha mostrato alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in nessun gruppo di età definito, sesso, lotto o in nessun paese particolare».
ASTRAZENECA “37 CASI EMBOLIA E TROMBOSI”
AstraZeneca nel suo comunicato ufficiale spiega che in tutta l’Unione europea e nel Regno Unito ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda (DVT) e 22 di embolia polmonare, segnalati tra coloro che hanno ricevuto il loro vaccino. Questo numero «è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile a quello di altri vaccini COVID-19 autorizzati». Inoltre, annuncia che sarà pubblicato online sul sito dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) il rapporto mensile sulla sicurezza, a conferma della propria trasparenza. Si fa poi riferimento a quanto emerso negli studi clinici. «Anche se il numero di eventi trombotici era piccolo, questi erano più bassi nel gruppo vaccinato. Non ci sono state neppure prove di un aumento di emorragie in oltre 60mila partecipanti arruolati». Ann Taylor, chief medical officer di AstraZeneca, ha spiegato che finora 17 milioni di persone nell’Ue e nel Regno Unito hanno ricevuto il vaccino. «Il numero di casi di coaguli di sangue riportati in questo gruppo è inferiore alle centinaia di casi che ci si aspetterebbe tra la popolazione generale», spiega nel comunicato.
ASTRAZENECA “NESSUN MOTIVO DI PREOCCUPAZIONE”
D’altra parte, Ann Taylor di AstraZeneca osserva che «la natura della pandemia ha portato ad una maggiore attenzione nei singoli casi e stiamo andando oltre le pratiche standard per il monitoraggio della sicurezza dei farmaci autorizzati nel segnalare gli eventi del vaccino, per garantire la sicurezza pubblica». Inoltre, la casa biofarmaceutica anglo-svedese garantisce che in termini di qualità non sono stati confermati problemi riguardo alcun lotto del vaccino usato in Europa o nel resto del modo. Ma sono comunque in corso ulteriori test, anche da parte delle autorità sanitarie europee. «Nessuno di questi nuovi test ha mostrato motivi di preoccupazione». Nel corso della produzione del vaccino anti Covid vengono condotte oltre 60 test di qualità, anche dai partner dell’azienda e da oltre 20 laboratori indipendenti, e bisogna soddisfare criteri rigorosi. «Questi dati vengono presentati ai regolatori di ogni paese o regione per una revisione indipendente prima che qualsiasi lotto possa essere rilasciato ai paesi». AstraZeneca conferma che sta tenendo sotto stretta osservazione la situazione, avendo come priorità la sicurezza delle persone, ma precisa pure che «le prove disponibili non confermano che il vaccino sia la causa».