Il Ministro Franceschini, il M5s e Sinistra Italiana segnano di nuovo un “punto” contro l’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon: il Consiglio di Stato infatti, nella sentenza sul ricorso presentato dal Ministero dei Beni Culturali, ha revocato la concessione della Certosa di Trisulti (Collepardo, Frosinone) alla Dignitatis Humanae Institute, associazione cattolica fondata proprio da Bannon. Viene così ribaltata la decisione del Tar del Lazio che aveva bloccato lo “sfratto” della controllata di Bannon impartita dal Ministero diretto da Dario Franceschini che a sua volta accoglieva un altro ricorso, presentato dalla DHI, per «rivendicare la concessione del monumento ottenuta rispondendo a un bando emesso dallo stesso Mibact».
Il report del Giornale fa emergere però l’esatta concatenazione dei fatti in un continuo susseguirsi di “colpi di scena” su una vicenda iniziata addirittura nel giugno 2017 quando la splendida Certosa benedettina venne affidata al rappresentante della Dignitatis, Benjamin Harnwell, l’uomo di fiducia di Steve Bannon in Italia.
PERCHÈ BANNON È STATO SFRATTATO
Un ano dopo l’ottenimento della concessione, un gruppo di realtà politiche locali guidate da M5s e Sinistra Italiana sollevano il problema e denunciano al Mibact lo “scandalo” per la presenza di una società (legittima) di Bannon nel territorio laziale che avrebbe organizzato una scuola di formazione politica con partecipanti provenienti da tutta Europa. Viene invece ritenuta una “scuola di sovranismo” e per questo la sinistra insorge: avviene così una prima sospensione della concessione avviata dall’allora Ministro Bonisoli e poi confermata dal suo successore Franceschini. La Dignitatis Humanae non avrebbe avuto tutti i requisiti dichiarati in sede di presentazione della domanda, tra cui – citiamo dal Giornale – «la personalità giuridica, il requisito dello svolgimento di attività di tutela, di promozione, di valorizzazione o di conoscenza dei beni culturali e paesaggistici, l’esperienza quinquennale nel settore della collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale».
Si arriva poi a novembre 2019 quando è la stessa Dignitatis a muovere ricorso al Tar contro la decisione del Governo, impugnando l’annullamento d’ufficio: il tribunale gli dà ragione ma la DHI si ritrova contro ancora alcune realtà locali che contestano la non valorizzazione della Certosa di Trisulti sul profilo culturale, artistico e religioso. I giudici amministrativi avevano però respinto tutto bollando le accuse come ”false dichiarazioni” con intento volutamente politico, e il caso così sembrava chiuso per sempre. Oggi invece il Consiglio di Stato, dopo ricorso del Ministero, ribalta nuovamente il tutto impedendo alla DHI di soggiornare nella abbazia millenaria. «Oggi gli storici ricorderanno questo nefasto giorno: le idi di marzo. Finora abbiamo vinto sette decisioni legali su sette. Ma poco tempo fa, abbiamo ricevuto la notizia della sconfitta decretata dal Consiglio di Stato. Stiamo studiando attentamente la sentenza. Per il momento non ho molto altro da dire, se non complimentarmi con il Mibact ed i sostenitori locali che pare alla fine abbiano vinto», spiega Benjamin Harnwell in una nota diffusa sul Giornale.