Dopo il vertice a Palazzo Chigi tra il Ministro Franco e i capigruppo della maggioranza, è atteso per questo pomeriggio la riunione in video collegamento tra Regioni e Governo per fare il punto sulla bozza del Decreto Sostegni: ristori, cartelle, ma anche piano vaccini (con il via libera dei farmacisti abilitati come vaccinatori nel piano del Generale Figliuolo), blocco dei licenziamenti e fondi per il turismo, questi i punti chiave del decreto legge che domani approderà in Consiglio dei Ministri. La bozza de Dl Sostegni prevede nuovi sostegni-ristori come voluto dal Premier Draghi e dal Centrodestra: «l’indennizzo a fondo perduto del costo complessivo di 11 miliardi verrà infatti parametrato sulla media della perdita mensile tra annualità 2019 e 2020, risarcendo dal 60% al 20% per fasce fino a 10 milioni di fatturato», riporta l’Adnkronos citando la bozza in suo possesso.
In arrivo anche 1 miliardo di euro complessivi a sostegno di musei, attività site nei centri storici, ma anche fiere e catering: da ultimo, le anticipazioni da fonti parlamentari riportano le tempistiche per i pagamenti dei ristori statali. La piattaforma per gli indennizzi garantiti dal decreto Sostegni sarà pronta il 30 marzo mentre l’avvio dei pagamenti è previsto tra l’8 e il 10 aprile: l’obiettivo è quello di erogare tutte le domande che saranno presentate per avere maggiore efficacia e con tempi molto più rapidi del passato (avendo eliminato l’ostacolo burocratico dei codici Ateco). Si prevedono in tutto 3 letture in Parlamento per approvare in tempi abbastanza rapidi il Decreto Sostegni, secondo quanto raggiunto come accodo oggi tra capigruppo e Governo. L’iter del dl partirà dal Senato con 2 letture piene dunque delle Camere mentre le risorse alle modifiche sarebbero pari a 500 milioni.
LA ROAD MAP DEI PROSSIMI DUE GIORNI
Dopo oltre due ore di riunione a Palazzo Chigi è terminato il vertice tra Draghi e i Ministri rappresentanti di tutti i gruppi politici nel Governo: presenti alla riunione i Ministri Orlando (Lavoro, Pd), Patuanelli (Agricoltura, M5s), Brunetta (PA, Forza Italia), Giorgetti (Mise, Lega), Bonetti (Famiglia, Iv) e Speranza (Salute, LeU). Stando a fonti parlamentari riportate dall’Ansa, domani alle ore 9 è prevista una riunione tra il Governo e tutti i capigruppo di Camera e Senato in video collegamento, ordine del giorno sempre sul Decreto Sostegni atteso al via libera in Cdm venerdì.
Con il Premier Draghi atteso a Bergamo per la Giornata Nazionale per le vittime Covid, a rappresentanza dell’esecutivo ci sarà il Ministro dell’Economia Daniele Franco e il titolare dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Lasciando Palazzo Chigi dopo il vertice odierno sul Dl Sostegni, la sottosegretario all’economia, Cecilia Guerra (Leu) ha confermato che il Decreto legge arriverà in Consiglio dei Ministri nella giornata di venerdì. Su Facebook il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio sottolinea come «oltre a economia circolare, transizione ecologica e digitalizzazione c’è anche un presente da affrontare: dobbiamo aiutare tutte le persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia. Con il decreto ‘Sostegni ccorre supportare economicamente le famiglie in difficoltà. Servono, dunque, soldi per finanziare la cassa integrazione, fondi per rifinanziare il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di Emergenza».
LE RICHIESTE DEI SINDACATI
Si lavora ad oltranza per giungere alla sintesi finale della bozza del Decreto Sostegni: oggi la riunione alle ore 17 a Palazzo Chigi vedrà i Ministri della maggioranza confrontarsi con Franco e Draghi prima della stesura finale del primo e vero intervento economico dell’esecutivo di “larghe intese”. «Serve confronto di merito con il Governo. È il momento della responsabilità, dell’unità e dell’impegno comune per assumere le decisioni necessarie per rafforzare la coesione sociale nel nostro Paese e investire sul mondo del lavoro», spiegano in una nota giunta i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri).
«Serve confermare nel decreto Sostegni le risorse necessarie per proteggere tutte le forme di lavoro e prorogare il blocco dei licenziamenti finché non siamo fuori dalla fase di emergenza pandemica e di avviare la riforma degli ammortizzatori sociali», concludono le parti sociali in attesa di una convocazione nei prossimi giorni con il Premier Draghi, il Ministro dell’Economia e il titolare del Lavoro Andrea Orlando. Intervistato da Rai News24, il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto sottolinea l’importanza del capitolo fisco nel Dl Sostegni: «La crisi è così grave che investire 12 miliardi sui risarcimenti è ben poco rispetto alle necessità delle aziende, delle partite Iva, delle famiglie. Noi abbiamo chiesto uno scostamento ulteriore di 20 miliardi, abbiamo chiesto di recuperare anche quei 15 miliardi derivanti dai precedenti scostamenti che non sono stati spesi perché non sono stati fatti i decreti attuativi».
OGGI VERTICE DRAGHI SUL DECRETO SOSTEGNI
Alle ore 17 il Premier Draghi ha convocato una riunione con tutti i Ministri rappresentanti delle forze di Governo assieme al Ministro dell’Economia Daniele Franco e ai titolari del Lavoro (Orlando) e del Turismo (Garavaglia): sul tavolo il Decreto Sostegni che da una settimana ha la bozza già pronta ma che doveva attendere le ultime aggiunte sul fronte cassa integrazione e licenziamenti. Il piano complesso del Governo Draghi è quello da un lato di rinviare ancora lo sblocco del divieto di licenziare al 30 giugno, ma nel frattempo di iniziare a costruire un “salvagente” che possa permettere respiro alle aziende e sostegno comunque ai lavoratori e famiglie.
La prima vera “manovra” dell’esecutivo – da 32 miliardi, già votati in scostamento di bilancio dal Parlamento negli ultimi giorni del Governo Conte – vedrà gli aiuti, i sostegni, a imprese, lavoratori e famiglie che da tempo ormai attendono un concreto atto dello Stato dopo lockdown e chiusure dei primi 3 mesi dell’anno. Il vertice di maggioranza oggi, la riunione con i capigruppo, i Ministri D’Incà e Franco domani e infine il Consiglio dei Ministri di venerdì: questa la tabella di marcia politica per giungere ad una sintesi nel Decreto Sostegni 2021 a quel punto tutta da presentare in conferenza stampa alla presenza dello stesso Presidente del Consiglio probabilmente nel pomeriggio di venerdì. Ma oggi cosa succederà? «Non c’è alcun nodo politico da sciogliere, solo alcuni problemi tecnici da risolvere da qui a venerdì», confermano fonti del Mef all’Adnkronos.
LE MISURE SUL TAVOLO DEL GOVERNO
Il Decreto Sostegni – ex Ristori V – sarà parte di una strategia in più tappe: come ha preannunciato il sottosegretario al Mef Claudio Durigon (Lega), dovrebbe arrivare subito dopo il Dl anche un «decreto che possa dare vitalità alle aziende per la ripartenza», che dovrebbe contenere il pacchetto ‘salva-imprese‘ studiato dal viceministro all’Economia Laura Castelli (M5s) per rivedere le norme sui fallimenti ed evitare il collasso delle realtà in difficoltà temporanea causa Covid. A quel punto dovrà seguire per forza di cose un nuovo scostamento di bilancio da 15-20 miliardi, con la Lega che chiede addirittura di raddoppiarlo per non perdere tempo prezioso in vista del rilancio economico delle aziende e dell’intero settore turistico alle porte dell’estate. Prima tappa però sarà appunto il Decreto Sostegno che dovrebbe seguire 5 principali direttrici:
– 12 miliardi per gli indennizzi a fondo perduto alle attività produttive e Partite Iva (con 600 milioni per il settore montagna del tutto distrutto dalle chiusure imposte dagli ultimi due Governi); 2,8 milioni di professionisti dovrebbero ricevere un bonus in media da 4.200 euro (eliminati codici Ateco, serve avere nel 2020 un calo dei ricavi di almeno il 33%)
– 6 miliardi per la Sanità, di cui 5 per rinforzare il piano vaccini appena stilato dal nuovo commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo
– 10 miliardi per le misure in sostegno a famiglia (bonus baby sitter e congedi parentali), lavoro, indennità stagionali e sportivi (Cig rinnovata e blocco di licenziamento fino al 30 giugno per chi ha ammortizzatori ordinari, fino a ottobre per tutti gli altri)
– 1 miliardi per rifinanziare il Reddito di Cittadinanza, proroga anche per Reddito di Emergenza, Naspi e Fondo Occupazione
– 2,5-3 miliardi agli Enti Locali: «intervenire su Trasporto pubblico locale e imposta di soggiorno, ma anche creare due fondi, per un totale che supera il miliardo e mezzo complessivo, per comuni e regioni», ha spiegato ancora la viceministra Castelli
Non mancano infine gli “scontri” politici che avverranno specialmente sul Cashback, con la Lega e Forza Italia intenzionati a chiederne l’abolizione (o quantomeno il ridimensionamento rispetto au 7 miliardi di costo iniziale e lo stop a fine giugno, con Draghi concorde) e sul “magazzino fiscale” che sempre il Carroccio chiede di cancellare del tutto. Pace fiscale e azzeramento delle vecchie cartelle affidate al fisco dal 2000 al 2015 fissando il tetto a 10mila euro (per ora l’accordo è sui 5mila euro).